Il Giardiniere 59 – O Donna di Rabindranath Tagore è una poesia che celebra la bellezza delle donne e rende omaggio alla figura femminile. Il poeta evidenzia come le donne siano state il centro dell’attenzione di poeti, artisti che hanno reso la figura femminile una vera opera universale. Tagore tende ad esaltare la sensibilità femminile in tutte le sue forme.
Il Giardiniere 59 – O Donna fa parte del libro The Gardener (Il Giardiniere) di Rabindranath Tagore, pubblicato per la prima volta nel 1913.
Leggiamo subito questa breve poesia di Rabindranath Tagore che rende omaggio a tutte le donne per apprezzarne il significato.
Il Giardiniere 59 – O Donna di Rabindranath Tagore
O donna, non sei solo opera di Dio, ma anche degli uomini,
che dal loro cuore ti donano sempre più bellezza.
I poeti tessono per te una tela con fili di immagini dorate;
i pittori danno alla tua forma un’immortalità sempre nuova.
Il mare dà le sue perle, le miniere il loro oro, i giardini estivi i loro fiori
per adornarti, coprirti, renderti più prezioso.
Il desiderio dei cuori degli uomini ha sparso la sua gloria sulla tua giovinezza.
Sei per metà donna e per metà sogno.*********************
The Gardener 59 – O Woman, Rabindranath Tagore
O woman, you are not merely the handiwork of God, but also of men;
these are ever endowing you with beauty from their hearts.
Poets are weaving for you a web with threads of golden imagery;
painters are giving your form ever new immortality.
The sea gives its pearls, the mines their gold, the summer gardens their flowers
to deck you, to cover you, to make you more precious.
The desire of men’s hearts has shed its glory over your youth.
You are one half woman and one half dream.
La donna l’essenza della bellezza
Il Giardiniere 59 – O Donna è un poesia di Rabindranath Tagore che rende omaggio alla bellezza e al fascino femminile, visto come una creazione che va oltre il divino e si completa grazie all’immaginazione e alla devozione umana. La donna è celebrata come una figura al contempo reale e ideale, un essere che rappresenta la sintesi tra la natura e il sogno.
La poesia celebra la bellezza delle donne e il modo in cui gli uomini vi hanno contribuito nel corso della storia. Riconosce il ruolo dei poeti, dei pittori e della natura nel rendere le donne ancora più belle. La poesia suggerisce anche che le donne non sono solo esseri fisici, ma incarnano anche i desideri e i sogni degli uomini.
Rispetto alle altre opere di Tagore, questa poesia è meno filosofica e più incentrata sulla bellezza fisica delle donne. È anche più convenzionale nella forma e nel linguaggio rispetto ad altre sue poesie.
In termini di periodo, la poesia riflette il fascino dell’epoca vittoriana per la bellezza e il ruolo della donna come oggetto di desiderio. Inoltre, celebra il potere dell’arte di immortalare la bellezza.
Come si evince fin dai primi versi della poesia la donna è descritta come una vera e propria opera, un a creazione divina, che ha influenzato anche l’attenzione degli uomini che della figure femminile hanno costruito monumenti di bellezza. La donna ha questa dualità, è come se fosse in bilico tra la realtà e il sogno, immagine che poetica e spirituale, che ha conquistato il cuore degli uomini.
La donna è diventa frutto della poesia, dell’arte, ha conquistato l’anima di poeti, scrittori, artisti di ogni forma espressiva. La donna quindi è il simbolo dell’armonia tra il mondo naturale e quello spirituale, tra ciò che è fisico e ciò che è immaginazione.
Il poeta evidenzia la profondità dell’essere femminile, fonte inesauribile di desiderio per i cuori degli uomini, che in tal modo hanno reso immortale la bellezza della donna.
Rabindranath Tagore chiude la poesia con “Sei per metà donna e per metà sogno.” In questo verso c’è il riconoscimento più alto, assoluto alla figura della donna, definendola per certi versi come l’assoluto, nel senso che la donne do per sé supera già la realtà e ci conduce in un mondo che è sempre più affascinate e profondo.