Una frase di Franco Battiato sulla vita e sul nostro destino

7 Febbraio 2025

Con questa citazione, Franco Battiato, ci ricorda quanto il nostro approccio nei confronti della vita influisca con la costruzione del nostro destino.

Una frase di Franco Battiato sulla vita e sul nostro destino

La citazione di Franco Battiato tratta dal suo libro-intervista Temporary Road offre uno spunto profondo per riflettere su come la nostra percezione della realtà possa influenzare la nostra esistenza e il nostro destino. Il cantante e compositore siciliano, noto per le sue riflessioni spirituali e filosofiche, ci invita a pensare a come la nostra attitudine verso la vita possa determinare il nostro stato di benessere, ma anche come influenzi le nostre esperienze quotidiane, i nostri successi e insuccessi.

Purtroppo ci sono individui che hanno un approccio non positivo verso la vita e tendono al vittimismo o all’autocommiserazione. Costoro percepiscono la realtà come pregiudizialmente ostile e, così facendo, attirano su di sé energie negative, è come se si autoconfinassero. D’altronde se attraversi Central Park temendo che qualcuno ti accoltelli, prima di uscire da lì ti avranno accoltellato di sicuro, di questo sono convinto.

Mio fratello Michele, parecchi anni fa, aveva comprato una Mini Minor a cui teneva moltissimo, mentre io avevo un’Alfa Giulia che generalmente lasciavo parcheggiata senza chiuderla. Michele era sconvolto da questo fatto e continuava a ripetermi: “Guarda che te la rubano!” Ma a me non fregava nulla. Sta di fatto che di lì a qualche giorno, a Milano, a mio fratello rubarono la Mini Minor benché lui l’avesse protetta con non so quanti catenacci. Quando hai un’ossessione per una cosa, questa accade, nel bene come nel male.

Franco Battiato e la sua idea di Destino nell’intervista con Giuseppe Pollicelli

Battiato inizia la sua riflessione osservando come alcune persone tendano a sviluppare un atteggiamento negativo nei confronti della vita, alimentato dal vittimismo e dall’autocommiserazione. Questi individui, secondo l’artista, percepiscono il mondo come intrinsecamente ostile, un luogo che li minaccia costantemente. Tale visione, che diventa una sorta di auto-convincimento, crea una realtà in cui l’energia negativa sembra attrarre altre negatività. È come se, nel momento in cui ci si rinchiude in una prospettiva pessimistica, si finisse per auto-generare una serie di eventi sfavorevoli.

La frase “attraggono su di sé energie negative, è come se si autoconfinassero” ci suggerisce l’idea che la mente umana abbia un potere straordinario nel plasmare la propria realtà. Si potrebbe paragonare questa visione alla legge dell’attrazione, una teoria secondo cui i nostri pensieri, siano essi positivi o negativi, generano una forza che attrae esperienze simili. Battiato ci esorta a fare attenzione ai nostri pensieri, perché sono questi a determinare, in gran parte, le nostre esperienze. La mente umana non è solo un osservatore passivo del mondo, ma un attore attivo che, a volte, condiziona e modifica la realtà stessa attraverso la nostra percezione e le nostre aspettative.

Il paragone che Battiato fa con Central Park è particolarmente significativo. Immaginate di attraversare il parco con il timore che qualcuno vi accoltelli. L’ansia e la paura diventeranno talmente forti da generare una tensione costante, una sorta di previsione catastrofica che si autoalimenta. Alla fine, la paura stessa diventa il motore di una serie di eventi che potrebbero materializzarsi proprio come li avevamo temuti. In questo senso, Battiato suggerisce che la paura e la negatività non solo rovinano la qualità della nostra vita, ma possono anche favorire l’insorgere delle situazioni che temiamo, creando un circolo vizioso.

La mente umana, infatti, ha la tendenza a concentrarsi su ciò che teme o desidera, e quando la nostra attenzione si focalizza in modo costante su un’idea o un’eventualità, rischiamo di fare di quella visione della realtà una profezia che si autoavvera. L’inquietudine di un possibile pericolo diventa così un fattore che ci predisporrà a esperire quell’esperienza, come se l’universo rispondesse alla nostra energia, magnetizzando ciò che pensiamo e temiamo.

Un altro elemento centrale della riflessione di Battiato riguarda il rapporto tra la protezione e la realtà che viviamo. Racconta un episodio che riguarda suo fratello Michele, che aveva acquistato una Mini Minor, una macchina a cui teneva particolarmente. Michele, preoccupato per la sicurezza del suo bene, cercava in ogni modo di proteggerla, utilizzando diversi sistemi di antifurto e rinforzi. Battiato, al contrario, mostrava una più grande rilassatezza riguardo alla sua Alfa Giulia, lasciandola parcheggiata senza troppe preoccupazioni.

La storia si compie con il furto della Mini Minor di Michele, nonostante tutte le precauzioni. Questo aneddoto sembra confermare l’idea che, quando ci ossessioniamo troppo su un elemento specifico della nostra vita, il nostro attaccamento a esso può diventare una causa di sofferenza e di vulnerabilità. Non è tanto l’oggetto in sé a determinare il nostro destino, quanto la nostra relazione psicologica con esso. Se viviamo con una costante preoccupazione, rischiamo di attirare proprio ciò che temiamo, come se l’ossessione stessa facesse emergere l’evento indesiderato.

Il contrasto tra il comportamento di Michele e quello di Franco Battiato ci invita anche a riflettere sul concetto di distacco. L’idea di distaccarsi dagli oggetti e dalle situazioni, di non identificarsi eccessivamente con essi, sembra essere una chiave di lettura per vivere una vita più serena e meno esposta alle ansie. La preoccupazione eccessiva per ciò che possediamo o per ciò che potrebbe accadere ci rende fragili, in quanto la nostra felicità diventa dipendente da fattori esterni, su cui non abbiamo sempre controllo.

In questo contesto, Battiato sembra suggerire che il segreto per vivere una vita più soddisfacente sia quello di lasciar andare l’attaccamento e l’ossessione per il controllo, abbracciando una visione più fluida e accogliente della realtà. Non si tratta di essere fatalisti o passivi, ma piuttosto di imparare a vivere senza il peso di un’attesa costante di sventura. L’idea che la realtà possa essere “pre-giudizialmente ostile” è una percezione che può essere modificata con il tempo, se solo impariamo a guardarla con occhi diversi, più aperti e disposti a ricevere anche ciò che ci sembra incerto o sconosciuto.

“Ciò che deve accadere accadrà, perché è già accaduto”

Franco Battiato, con la sua citazione, ci esorta quindi a riflettere sul nostro modo di pensare e di interagire con il mondo. Le nostre convinzioni e il nostro atteggiamento mentale possono essere il fattore determinante nella creazione di esperienze positive o negative. Se viviamo con paura e con la convinzione che il mondo sia ostile, la nostra vita tenderà a confermare questa visione, proprio come un magnete che attrae ciò che temiamo. Invece, se impariamo a distaccarci dalle nostre ossessioni e a guardare la realtà con occhi liberi, potremmo trovarci a vivere in un mondo meno minaccioso e più ricco di possibilità.

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