racconto
E' successo in un attimo. All’improvviso e senza che me ne rendessi conto. Mentre, scansando una Citroen Xsara grigia, pensavo a Claude. Era la stessa automobile che aveva lui. Uno schianto assordante. La folla che mi ha circondato e la voce disperata di qualcuno che gridava - E’ morta. L’ultima cosa che ho visto è stata la faccia cerea e stravolta dell’uomo che mi ha tolto gli occhiali da sole. Sono un medico, ha gridato, allontanatevi. Mi ha toccato il polso e la giugulare - Non c’è più niente da fare. Mi hanno messo nell’ambulanza senza la mia borsa, quella Read more...
Come le onde del mare che incontrano e abbracciano costantemente la spiaggia, così anche le mode, gli eventi, i neologismi e le abitudini mutano si modificano giungendo alla ribalta per più o meno tempo. Ora pare sia la volta del concetto di “resilienza”, molto in voga e proposto spesso in vari e differenti contesti e situazioni. A dir la verità penso che di tale capacità se ne faccia già un largo utilizzo ogni giorno anche senza coscienza o senza poter dare un nome a tale fenomeno. Il termine resilienza deriva dal latino “resalio” (risalgo) e si può ritrovare applicato a Read more...
Il castello era circondato da una vera e propria foresta, tanto che il viale d'ingresso, che avrei dovuto percorrere in macchina, non era più accessibile. Scesi, lasciando l'auto appena dopo il grande cancello che con fatica Filippo aveva aperto ed ora cercava di chiudere alle nostre spalle. Aveva nevicato da diversi giorni e proseguire a piedi lungo il grande viale non era proprio facile. Avevo gli stivali ma non dopo-scii, e la pelle ricoperta di neve cominciava a gelarmi i piedi. Filippo mi raggiunse e mi prese per mano sorridendomi, sembravamo due bambini persi nel bosco. Si alzò una raffica Read more...
Correva il treno, veloce. Aspettavamo che da un momento all’altro i nostri sguardi si incrociassero, inconsapevolmente. Non sapevo nulla di te. Forse quell’attimo che ci avrebbe fatto incontrare sarebbe passato inosservato a chi aveva fretta di arrivare alla sua quotidiana meta. Per noi non lo è stato. Fatale quel minuto di anticipo all’arrivo del treno a Firenze. Ero partito col treno delle 7.05 e avrei raggiunto Firenze in mezz’ora. Lo scompartimento, dapprima vuoto, si era via via riempito di gente, ragazzi con i loro zaini, giovani di colore con le loro sporte piene di cianfrusaglie da esporre nel lungarno, donne Read more...
«...Ah, ti devo raccontare una mia disavventura.» «Ah, sì, dimmi, quale?» «Che oggi ero...» «Uh! Essere! Essere sempre! Questo ininterrotto obbligo di presenza, fino alla morte e oltre! Che scocciatura! Anche a me capita a volte di voler smettere di essere almeno per un po’...» «No, ma non volevo dire quello. Stavo dicendo che ero in stazione...» «La stazione! Ti capisco. Non ci sono posti più caotici. E sporchi. Evito d’andarci. Piuttosto prendo il bus o l’aereo.» «No, ma ascolta, non è questo. La stazione mi va bene. Ma ero in stazione per venire a ***...» «***, città orribile! Luogo Read more...
Arrivò dal buio. Dal lato opposto della vita. Con il suo bel lasciapassare e la benedizione degli dei. Dopo trent'anni stava per ritornare in quella minuscola isola dell Egeo. Era stata paziente e si era messa in attesa. Del resto, dalle parti in cui viveva ora, il tempo non aveva importanza. Nemmeno quello della pazienza. Bisognava soltanto aspettare il momento giusto e che gli dei le accordassero il permesso. Il momento era giunto. Bisognava che tornasse. E gli dei glielo concessero. Venne fuori dal mare. Lo stesso che se l'era portata via un anno dopo che si erano sposati, in Read more...
Non lo senti un sogno nascere. Forse nasce prima di noi, forse senza di lui non potremmo esistere noi. I sogni non fanno chiasso, ci sussurrano all’orecchio la loro esistenza e nel farlo alimentano il nostro sguardo. Cominciai a scrivere il giorno in cui la mia sensibilità mi fece cadere a terra. Fu quello il giorno in cui conobbi il mio sogno. Sotto forma di penna e foglio, il mio sogno era lì fermo, come se mi stesse aspettando da una vita. Mi curò le ferite, si prese cura di me e delle mie paure. Mi tenne al sicuro e Read more...
Odio dover fare la vicina di casa insopportabile, ma oggi come non mai ho bisogno di un attimo di serenità. Dopo una pessima giornata a scuola, tra alunni che si lamentano dei voti che meritano e genitori rompiscatole che vengono a stressarmi pur di farmi cambiare il voto, appena tornata, ho notato con grande disperazione che uno dei tubi in bagno si è malauguratamente rotto. Spaccato. Per sempre. E, mentre tentavo di chiamare qualcuno per ricevere aiuto, sentivo l’insopportabile musica metal giungere dall’appartamento sopra il mio. Da due settimane a questa parte, si sono trasferiti nel mio palazzo due nuovi Read more...
E’ uno dei tanti giorni caldi e afosi che il mese di maggio ci offre. L’isola si mostra come sempre arida e guardando in lontananza, l’asfalto e le rocce, brillano e tremano sotto i raggi di sole. Il mare è di un blu cristallino accarezzato da una leggera brezza che arriva da sud-ovest. La sveglia suona all’alba e con il suo frastuono si dà inizio ad un’altra giornata, chissà, forse nell’ attesa dell’ennesima chiamata di soccorso che ci informava di un barcone carico di vite umane in difficoltà. Io ed i miei compagni di turno di soccorso, il cosiddetto turno Read more...
Scrivo perché mi piacciono le parole, perché mi sembra bellissimo il loro suono mentre vengono lette concatenate ad altre per esprimere concetti e sentimenti. Le apprezzo anche quando non hanno un apparente senso concreto ma la loro sonorità ed il ritmo del testo le fanno poesia oltre il significato. È affascinante pensare che l'apparire di questi tratti convenzionali su una superficie mette in relazione menti di individui che prima potevano non conoscersi. Con la scrittura il messaggio si trasmette e dura nel tempo, può passare di persona in persona, più forte o più attenuato a seconda della sensibilità di chi Read more...