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Salvador Dalí e Amanda Lear, una folle storia d’amore

Tra Amanda Lear e Salvador Dalì ci fu una storia d'amore durata più di sedici anni. Tra loro 40 anni di differenza ma un'incredibile affinità

Quella tra Salvador Dalí e Amanda Lear è una storia d’amore non convenzionale, come spesso succede nel mondo dell’arte. Quando si conoscono lei era poco più che ventenne, lui aveva sessantuno anni e una moglie, l’amata Gala più anziana di lui, che condividerà il rapporto con i due amanti. Dalì chiamava Amanda Lear “mio angelo”. La storia tra i due durò ben sedici anni, frutto di un’incredibile affinità mentale e spirituale.

L’incontro

Amanda Lear e Salvador Dalí si incontrarono nel 1965 nel locale parigino Le Castel. All’epoca la modella era accompagnata dal fidanzato Tara Browne. Dalì, colpito dall’unicità di Amanda invitò la coppia a pranzo il giorno successivo. Nacque così un’incredibile sintonia che si trasformerà poi in amore. La Lear colpì Dalí grazie al suo fisico androgino e poco femminile, inusuale rispetto al modello di bellezza in voga all’epoca.

Il surrealista la volle assolutamente come modella, e così Amanda divenne la sua musa. Fra loro si creò una stupefacente affinità spirituale. Nelle numerose interviste rilasciate dopo la fine della loro storia Amanda rivelò quanto fosse stretto il loro rapporto. Un ménage assolutamente non convenzionale ma una sorta di “matrimonio spirituale”, come Amanda stessa lo definì.

Il menage à trois

Salvador Dalí, “L’enfant terrible” dell’arte, era pur sempre sposato, ma Amanda Lear ha accompagnato lui e sua moglie per circa sedici anni, trascorrendo ogni estate con loro. La moglie, Gala, era la migliore amica di Amanda. “Era molto più vecchia di Dalí, quindi non le interessava più di uscire con lui, se lo portava dietro da 50 anni. E il nostro era un ménage a trois. Salvador Dalì era innamorato spiritualmente di sua moglie Gala, ma amava anche me.

Diceva che era pazzo del mio scheletro perché ero molto magra” ha dichiarato poi la Lear. Amanda entrò a far parte della coppia in modo naturale. Tra lei e Dalì c’erano quarant’anni di differenza, ma ciò non fermò la passione e l’ossessione artistica tra i due. “Il sesso nella nostra relazione a tre non c’entrava, il nostro era un rapporto si assoluta sintonia, amore spirituale e arte”.

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Amanda Lear musa di Salvador Dalí

Amanda Lear ha posato per alcune opere di Salvator Dalí, come Venus to the Furs e Vogué, ha partecipato a molti dei suoi progetti cinematografici. Inoltre, molto spesso stava al suo fianco durante le conferenze stampa e gli incontri con i media, eventi che non di rado si trasformavano in veri e propri spettacoli con Amanda come figura centrale. Dalì era innamorato del suo corpo, la fisicità quasi maschile e la voce profonda tanto da chiamarla “Mi àngel”, mio angelo. “Diceva che era pazzo del mio scheletro, perché ero molto magra” racconta Amanda.

Un rapporto di follia amorosa e artistica che ancora oggi è capace di sorprendere.

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