Sei qui: Home » Intrattenimento » Teatro » Kamishibai, l’affascinante tradizionale teatro di strada giapponese

Kamishibai, l’affascinante tradizionale teatro di strada giapponese

Kamishibai. Il narratore per raccontare le sue storie a quante più persone possibili si spostava in bicicletta da un villaggio all'altro

MILANO – Nei templi buddisti nel Giappone del XII secolo i monaci raccontavano storie utilizzando gli emakimono, opere di narrativa illustrata e orizzontale capaci di unire parole e immagini. Al centro di queste storie ci sono amori e battaglie, storie popolari e racconti soprannaturali. Questa forma di narrazione si chiama kamishibai ed è stata conservata dalla sua nascita a oggi nella cultura giapponese. Trai 1920 e il 1950 ha vissuto un momento di splendore.

LEGGI ANCHE: I 10 haiku più belli della letteratura giapponese

DI VILLAGGIO IN VILLAGGIO – Il narratore (chiamato “Gaito kamishibaiya”) per raccontare le sue storie a quante più persone possibili si spostava in bicicletta da un villaggio all’altro. Giunto a destinazione, attendeva che un po’ di pubblico si radunasse intorno a lui e cominciava lo spettacolo. Nel racconto sfruttava alcune tavolette di legno sulle quali erano disegnati i diversi passaggi delle storie, storie che spesso erano a puntate e per poter assistere all’episodio successivo bisognava spesso attendere la visita successiva del Gaito kamishibaiya.

LA RINASCITA – La rinascita negli anni ’20 di questo genere di teatro è dovuta probabilmente alla grande depressione di quegli anni. Il teatro per tante persone era un’occasione per guadagnare qualcosa. Molti di coloro che in quel periodo intrapresero questa carriera avevano prima dato voce ai protagonisti del cinema muto. Benché oggi questa forma di narrazione sia stata in qualche modo rilanciata, la televisione ha in qualche modo offuscato questa antica e affascinante forma d’arte.

LEGGI ANCHE: 9 affascinanti parole giapponesi che in italiano non esistono

© Riproduzione Riservata