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Daniele Vaira, “Le parole aiutano a superare il dolore”

"Appeso alla tua assenza" è un viaggio di introspezione e rinascita per l'autore, il quale in poco più di un mese si è trovato in una difficile situazione personale

MILANO – “Non c’è un male che non possa essere visto come un bene”. E’ una delle frasi emblematiche contenute all’interno del libro “Appeso alla tua assenza“, libro di poesie scritto dal giovane giornalista italo-costaricano Daniele Vaira. L’opera è un viaggio di introspezione e rinascita per l’autore, il quale in poco più di un mese si è trovato in una difficile situazione dovuta alla perdita della madre, del lavoro e ogni certezza in poco tempo. Ci si può allora disperare o appendere alle parole e ai ricordi per dare un senso al dolore e per farne coriandoli di rinascita. La sua condizione ha dato vita a un viaggio con la poesia verso possibilità infinite e nuove prospettive per ricominciare. Da Torino a Milano, fino alla Costa Rica, questo libro è un omaggio a una mamma e alla sua lezione.

 

Passare dai ritmi forsennati della redazione di un quotidiano all’intimità silenziosa che sta dietro un libro di poesie: puoi raccontarci questa esperienza?

In un momento difficile della mia vita con la perdita di mia madre e quella del lavoro nell’arco di uno stesso mese ho sentito la necessità di fare ordine e di affrontare il dolore senza paura. In questo le parole mi hanno aiutato e il silenzio mi ha permesso di scavare nei ricordi alla ricerca di barlumi di meraviglia da cui ripartire senza vittimismo. Una delle frasi più importanti del libro, che traduce dallo spagnolo un detto popolare, dice: “Non c’è un male che non possa essere visto come un bene”.

 

Il tuo è un viaggio non solo nell’infanzia, ma anche alla ricerca delle tue radici.

Il libro ripercorre il legame con la Costa Rica, la nazione da cui proveniva mia madre, in cui vivono i miei zii e i cugini, e in cui sono stato decine di volte. Per me rappresenta un’idea di coesione famigliare e di generosità da preservare.

 

Usi i versi anche per parlare proprio della poesia.

Tento, senza alcuna velleità, un approccio moderno con la poesia. I versi si trasformano e non si vergognano di disegnare la sofferenza o di criticare le storture del sistema, come è quella del precariato.

 

Hai scelto la strada dell’auto-pubblicazione, un’ulteriore sfida in un mercato sempre più saturo

“Appeso alla tua assenza” è soprattutto un progetto che sta piano piano muovendosi, come la coccinella protagonista della copertina. Potrebbe diventare uno spettacolo teatrale, ma la cosa più importante è che prosegua lo scambio di idee ed emozioni con i lettori, non solo con le presentazioni ma anche all’interno della pagina Facebook dedicata al libro.

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