MILANO – E’ calato il sipario sulla Comédie italienne, il teatro parigino unico nel suo genere e interamente dedicato agli autori italiani. Ça c’est Paris! Bella, glamour e cara. Privato dei contributi, il suo ideatore Attilio Maggiulli dovrà rinunciare al teatro situato in rue de la Gaîté.
L’ADDIO ALLE SCENE – L’addio alle scene il 23 aprile, dopo una performance finale di “Une joyeuse et délirante villégiature” che ironicamente potrebbe riferirsi la storia di alti e bassi del celebre teatro italiano. Il cartello affisso fuori non lascia spazio a interpretazioni: “fermeture définitive” ossia “chiusura definitiva”. Eppure non è la prima volta che l’estroso teatro rischia di chiudere; già negli anni Novanta stava per perdere lo status di “associazione non a scopo di lucro” diventando “impresa commerciale” con un relativo e gravoso aumento delle tasse. L’intervento di intellettuali del calibro di Fo e Ronconi, lo sciopero della fame del suo ideatore e la lettera al presidente francese Chirac evitarono il peggio. Nel 2013 l’altra crisi, le sovvenzioni scarseggiano, Maggiulli si lancia con l’auto contro l’Eliseo. L’attore viene ricoverato e arrestato ma il teatro è di nuovo salvo. Tre anni dopo però la stessa situazione.
UN FUTURO INCERTO – Dal 1974 il teatro con i suoi spettacoli intrattiene il pubblico della capitale francese poi i tagli alle sovvenzioni, la crisi, la paura del terrorismo hanno lentamente ridotto il flusso fino a svuotarne le sale. A preoccupare non è solo la tragica fine ma l’indifferenza generale per il polo culturale. Maggiulli è stato costretto due mesi fa a ipotecare il teatro, di cui possiede una parte, ma l’artista spera in un miracolo e che non finisca così l’avventura che portava il bel teatro nostrano oltralpe.