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A Secondigliano libri a un euro per finanziare la costruzione di un teatro

A Secondigliano una bellissima iniziativa per offrire ai ragazzi un'alternativa alla strada: un teatro di quartiere, finanziato con la vendita di libri a un euro

MILANO – «Sono nato e cresciuto a Secondigliano, tutti i miei amici di infanzia sono in galera o sono morti. I libri mi hanno salvato? Sì, ma soprattutto mi hanno cambiato la vita». Sono le parole di Vincenzo Strino dell’associazione Larsec, che assieme ad Antonio Letizia e Salvatore Barruffo sta organizzando la raccolta fondi per la costruzione di un teatro (Il teatro del Libraio) a Secondigliano, quartiere tristemente famoso per la faida camorrista raccontata in Gomorra.

Secondigliano, un teatro grazie ai libri

Salvatore Baruffo ha 56 anni e ha dedicato la sua vita al teatro. Ha esperienze di recitazione in numerosi film e nella fiction ‘Un posto al sole’, e ha una compagnia teatrale, Napoli recita, che però non ha più un luogo dove provare a causa della progressiva chiusura dei teatri di zona.

Secondigliano è infatti un quartiere dilaniato dalle lotte camorriste, reso noto al grande pubblico grazie al romanzo Gomorra di Roberto Saviano. è un quartiere dove la malavita si impadronisce dei ragazzi, dove è difficile trovare alternative all’illegalità. Proprio per questo Salvatore Baruffo ha deciso di riportare a Secondigliano un luogo di cultura, un teatro dove le compagnie amatoriali possano provare ed esibirsi, e portare la bellezza direttamente nella vita di quartiere.

Sono nato e cresciuto a Secondigliano, tutti i miei amici di infanzia sono in galera o sono morti. I libri mi hanno salvato? Sì, ma soprattutto mi hanno cambiato la vita.

I locali dove realizzare la sala teatrale da 150 posti sono stati già trovati: si trovano nei pressi della Parrocchia di Sant’Antonio da Padova, nel cuore del quartiere. Per dare inizio ai lavori di ristrutturazione e allestimento della sala, c’è bisogno di liberare il deposito di libri di proprietà del signor Antonio Letizia da circa 60.000 volumi.

Da qui l’idea di Antonio Letizia e Vincenzo Strino di mettere in vendita i libri al prezzo di un euro, per finanziare la costruzione del teatro. Hanno voluto esplicitamente che non si trattasse di una semplice raccolta fondi, ma un vero e proprio scambio culturale. Chi acquista un libro, spiega Vincenzo Strino, sta contribuendo a un’altra opera di cultura, di cui beneficerà tutto il quartiere. Proprio per questo il nome del teatro sarà Il teatro del Libraio.

Tutti i libri sono in vendita, fatta eccezione per alcuni volumi rari non più dati alle stampe che appartengono alla collezione personale di Antonio Letizia. Quei libri rimarranno come patrimonio del teatro, e saranno consultabili da chiunque negli orari di apertura, come una piccola preziosa biblioteca.

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