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“Jane Eyre”, il film che racconta l’amore di due anime affini

"Jane Eyre" verrà trasmesso questa sera alle 21.20 su TV2000. L’amore raccontato da Charlotte Brontë in un'emozionante trasposizione cinematografica diretta da Franco Zeffirelli.

Questa sera, alle 21.20 su TV2000 verrà trasmesso “Jane Eyre” (1995), la trasposizione cinematografica del capolavoro di Charlotte Brontë diretta da Franco Zeffirelli, con protagonisti Geraldine Chaplin e William Hurt.

Il signor Rochester si innamora dell’animo di Jane Eyre prima ancora che del suo corpo. Jane è una ragazza intelligente, forte e generosa che in questo romanzo viene presentata come un’eroina anticonformista per la sua incredibile voglia di ribellione smorzata però dal forte senso di responsabilità. L’amore con il signor. Rochester darà voce allo spirito passionale della ragazza.

L’amore di due anime

La bellezza della pellicola di Zeffirelli e, prima di tutto, del romanzo di Charlotte Brontë, sta proprio nel fatto di non limitare i sentimenti e, in questo caso l’innamoramento, all’aspetto fisico. Non si tratta della classica storia d’amore basata sui canoni dell’epoca, la bellezza, soprattutto descrittiva, era di fondamentale importanza. In questo caso ci troviamo di fronte ad una ragazza, da tutti considerata brutta e sgraziata. Dall’altra parte, invece, abbiamo un uomo non giovane né particolarmente bello, dal carattere scontroso e burbero, all’apparenza incapace di amare e di farsi amare.

I due protagonisti vanno oltre, vedono la bellezza al di là delle apparenze. Lei scova la sensibilità tra gli sguardi severi di lui e Rochester vede la bellezza e la forza di Jane Eyre nascosta dietro alla compostezza.

La dichiarazione d’amore

-Jane, dovete restare.

– E invece devo andare. Restare e non essere niente per voi? Forse io sono una macchina senza sentimenti? Credete perché sono povera, strana, insignificante e anonima, ch’io sia senza anima e cuore? Ma ho anima e cuore tanto quanto voi. E se Dio mi avesse benedetta con la bellezza e la ricchezza, avrei potuto rendervi più difficile il lasciarmi come lo è per me il lasciare voi. Non vi parlo più da essere mortale. È il mio spirito che parla al vostro spirito, come se fossimo già in cielo, uguali d’avanti a Dio. Come deve essere.

[…]

– Allora siate voi a decidere il vostro destino! Jane restate. Vi offro la mia mano, il mio cuore. Jane, vi chiedo di passare la vostra vita accanto a me. Resta e sposami Jane! Sposami!

“Jane Eyre” di Charlotte Brontë

Jane Eyre” è uno dei romanzi più famosi di Charlotte Brontë. Pubblicato nel 1847, lo stesso anno in cui la sorella minore Emily dava alle stampe Cime tempestose, è ancora oggi considerato un classico della letteratura inglese, tanto da guadagnarsi il 12° posto della classifica dei 100 libri più belli secondo il Guardian. Il romanzo, raccontato da Jane Eyre in prima persona come una sorta di autobiografia, mostra la costante lotta che domina la mente della ragazza, il conflitto tra amore e indipendenza, tra passione e coscienza. Jane si rivolge direttamente al lettore, gli descrive i suoi sentimenti, lo coinvolge nel flusso della propria coscienza, rendendolo partecipe dei propri sentimenti ed elucubrazioni.

Charlotte Brontë

Charlotte Brontë nasce il 21 aprile 1816 a Thornton nello Yorkshire (Inghilterra), terza figlia del Reverendo Patrick Brontë e di Maria Branwell. Le basi della sua educazione arrivarono dal padre che insegnava a tutti i figli. Nel 1824 il reverendo affidò le figlie al collegio femminile del Reverendo Wilson. Charlotte ed Emily, per opporsi alle restrizioni patite, svilupparono una personalità autonoma e ribelle. Le condizioni igienico-sanitarie non erano delle migliori, Elisabeth e Maria morirono nel giro di poco tempo. Tra il 1846 e il 1853 scrisse e pubblicò i suoi romanzi più famosi e alcune poesie. Negli stessi anni morirono in poco tempo il fratello maggiore, Emily, e Anne. Charlotte morirà il 31 marzo 1855.

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