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Into the wild, storia del bus dove visse l’avventuriero McCandless

Dopo l'uscita del libro e il successo del film nel 2007, molti esploratori si sono avventurati nella natura impervia dell'Alaska alla ricerca del bus in cui visse realmente Chris McCandless per 114 giorni

L’autobus numero 142, “The magic bus” nel quale morì Chris McCandless nel mezzo dell’Alaska selvaggia, cercando una nuova vita “Into the wild”,  esattamente un anno fa venne rimosso. Ogni anno,  avventurieri ed esploratori, affascinati dalla lettura del libro “Nelle terre selvagge” di Jon Krakauer e dalla visione del film di Sean Penn, si avventurano alla ricerca dell’autobus.

Ma i rangers dei paesi vicini, stanchi di ripescarli ogni volta quasi morti, chiedono da anni che il bus venga rimosso. Così, il 19 giuno 2020, un elicottero dell’esercito americano ha trasportato in aereo il veicolo degli anni ’40 dal punto in cui si trovava ad ovest del fiume Teklanika.

L’autobus, icona di Into the wild

L’autobus fu reso celebre dall’avventuriero di 24 anni Chris McCandless, che vi abitò nell’estate del 1992 e morì di fame dopo 114 giorni nel deserto. La sua storia è stata raccontata dall’autore Jon Krakauer nel libro del 1996 “Into The Wild”, adattato in un film del 2007 diretto da Sean Penn, a sua volta ispirato da  Walden. Vita nel bosco, il libro del 1854 in cui lo scrittore statunitense Henry David Thoreau descrive l’esperimento che ha vissuto sulla sua pelle, ossia vivere per due anni, da luglio del 1845 a settembre del 1847, in una capanna costruita da lui nel bel mezzo della campagna del Massachusetts, lungo il lago Walden, nei pressi della cittadina di Concord.

Il primo romanzo ecologista che ha ispirato Into the wild

Il primo romanzo ecologista che ha ispirato Into the wild

“Walden ovvero Vita nei boschi” è il primo romanzo ecologista della letteratura, da cui è stato ispirato il film “Into the wild”

Perché è stato rimosso

Dopo l’uscita del libro e il successo del film nel 2007, molti esploratori si sono avventurati nella natura impervia dell’Alaska alla ricerca del bus in cui visse realmente Chris McCandless per 114 giorni. Tra il 2009 e il 2017, lo Stato avrebbe effettuato 15 operazioni di ricerca e salvataggio. Due viaggiatori sono morti dopo essere annegati mentre si dirigevano verso il veicolo. Il primo nel 2010 e il secondo nel 2019. Mentre nel febbraio 2020, Alaska State Troopers ha salvato cinque escursionisti italiani, uno dei quali ha subito un grave congelamento. 

Dove si trova adesso l’autobus

L’autobus è stato rimosso da un elicottero CH-47 Chinook. L’equipaggio ha anche assicurato il trasporto di una valigia che detiene un valore sentimentale per la famiglia McCandless, ha detto la Guardia Nazionale. Feige ha dichiarato che l’autobus sarà conservato in un “sito sicuro”, mentre il Dipartimento delle risorse naturali sta valutando dove collocarlo definitivamente.

Into the wild

Nell’aprile del 1992 Chris McCandless si incamminò da solo negli immensi spazi selvaggi dell’Alaska. Due anni prima, terminati gli studi, aveva abbandonato tutti i suoi averi e donato i suoi risparmi in beneficenza. Voleva lasciare la civiltà per immergersi nella natura.

Non adeguatamente equipaggiato, senza alcuna preparazione alle condizioni estreme che avrebbe incontrato, venne ritrovato morto da un cacciatore, quattro mesi dopo. Accanto al cadavere fu rinvenuto un diario. Jon Krakauer si imbatté quasi per caso in questa vicenda, rimanendone quasi ossessionato.

In seguito, con l’aiuto della famiglia di Chris, si è dedicato alla ricostruzione del lungo viaggio del ragazzo. Due anni attraverso l’America all’inseguimento di un sogno. Questo libro, in cui Krakauer cerca di capire cosa può aver spinto Chris a ricercare uno stato di purezza assoluta a contatto con una natura incontaminata, è il risultato di tre anni di ricerche.

 

 

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