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Perché si celebra la Giornata Mondiale dei diritti dell’infanzia

Una giornata per celebrare i diritti dei bambini e mirare a un futuro dove non vi siano più discriminazioni e disuguaglianze

Il 20 novembre si celebra la giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Era il 1989 quando per la prima volta fu adottata una convenzione internazionale per tutelare e proteggere i bambini di tutto il mondo. La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia ebbe il merito di riconoscere ai bambini una serie di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici.

Adottata nel 1989 e ratificata in Italia nel 1991, la Convenzione per i diritti dell’infanzia costituisce ancora oggi una carta fondamentale per la nostra società civile. L’istruzione dei bambini è fra gli obiettivi principali, come ribadito anche dall’Agenda 2030, che fra i 17 goals annovera il seguente: “Assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti”.

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Bambini senza libri. La povertà infantile è un’emergenza nazionale

Bambini impoveriti, che studiano in scuole non sicure, ma che non si arrendono e hanno trovato il coraggio di chiedere a gran voce che gli venga restituito un futuro. I dati allarmanti sulla povertà infantile

La Giornata Mondiale dei diritti dell’infanzia

L’adozione della Convenzione ONU ha sancito una vera e propria giornata di celebrazione dei diritti dei bambini, che ricorre il 20 novembre di ogni anno. Oggi ne parliamo perché se i bambini di tutto il mondo godono di diritti fondamentali è grazie all’istituzione di questa Convenzione. Ma siamo davvero sicuri che i tutti i bambini godono nel mondo di questi diritti? La strada verso un pieno riconoscimento dei loro diritti è ancora lunga e questa Giornata segna un punto importante nel raggiungimento degli obiettivi che la Convenzione ONU si è prefissata di raggiungere. 

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Dal 20 al 24 novembre saranno esposti negli spazi espositivi di tutti i negozi Ikea i disegni dei bambini che vivono situazioni di violenza assistita. Una forma di violenza silenziosa che in 5 anni ha toccato la vita di oltre 500mila minori

La Carta del Fanciullo, ecco i 5 punti fondamentali

A qualche anno dopo risale, invece, la costituzione della prima Carta dei Diritti dei Bambini, scritta da Eglantyne Jebb, la fondatrice di Save The Children. Dama della Croce Rossa durante la Prima Guerra Mondiale, Eglantyne Jebb era rimasta colpita dalle sofferenze inflitte ai bambini durante la guerra e aveva ritenuto necessario che venissero affermati e riconosciuti determinati diritti ai bambini. Nasceva così Save The Children nel 1919 e nel 1923 la fondatrice scrisse la prima Carta dei Diritti del Bambino, elaborata ed adottata nel 1989 dalle Nazioni Unite.

1. Al fanciullo si devono dare i mezzi necessari al suo normale sviluppo, sia materiale che spirituale.

2. Il fanciullo che ha fame deve essere nutrito; il fanciullo malato deve essere curato; il fanciullo il cui sviluppo è arretrato deve essere aiutato; il minore delinquente deve essere recuperato; l’orfano ed il trovatello devono essere ospitati e soccorsi.

3. Il fanciullo deve essere il primo a ricevere assistenza in tempo di miseria.

4. Il fanciullo deve essere messo in condizioni di guadagnarsi da vivere e deve essere protetto contro ogni forma di sfruttamento.

5. Il fanciullo deve essere allevato nella consapevolezza che i suoi talenti vanno messi al servizio degli altri uomini.

 

 

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