Scrittrice e giornalista de La Repubblica, Concita De Gregorio ci regala questa mattina una riflessione su quanto sta accadendo nel Paese di fronte all’emergenza Coronavirus, scattata venerdì mattina nel Lodigiano in seguito all’accertamento di un primo caso. In questi giorni, i numeri sono cresciuti e con essi la paura che già si annidava dentro ciascuno di noi. Paura giustificata o psicosi? Sembra che persino i più autorevoli virologi del paese debbano mettersi d’accordo. Comunque sia, è il momento di tirare fuori un po’ di senso civico, che in fondo altro non è che “l’abc della convivenza”, scrive Concita de Gregorio in un articolo su La Repubblica.
Scuole, cinema e musei chiusi per il Coronavirus: si attende ordinanza restrittiva
Cinema, teatri, musei e luoghi di aggregazione rimarranno chiusi. Si attende un’ordinanza restrittiva nelle prossime ore
Sono quattro gli ingredienti utili a contrastare il contagio: cura, rispetto, competenza e comunità.
Cura
Se la profilassi contro il contagio è semplice e corrisponde all’abc della convivenza, cerchiamo di fare tutto con un po’ di gentilezza, commenta Concita de Gregorio. Volete sapere come ci si prende cura? Noi vi rispondiamo con una frase di Papa Francesco:
“Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio. Bisogna custodire la gente, aver cura di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore.”
Rispetto
La profilassi contro il contagio corrisponde alle regole igieniche sanitarie di base: lavarsi le mani prima e dopo aver mangiato, starnutire o tossire mettendosi il gomito davanti. Insomma, non si tratta altro che delle regole base della buona educazione e di aver rispetto per la persona che ci siede accanto sul treno, o in fila alle poste.
Coronavirus, scuole chiuse a Milano per una settimana
A deciderlo il sindaco di Milano Giuseppe Sala. La misura preventiva dopo le università si estende anche alle scuole
Competenza
Evitiamo di affidarci ai commenti dei virologi improvvisati sui social e rivolgiamoci a qualcuno che abbia studiato la materia: un medico, un immunologo, un virologo. Quelli veri che adesso sono in prima linea ogni giorno per contrastare il contagio, per cercare terapie veloci ed efficaci. Affidiamoci alla comunità scientifica e dismettiamo i panni da medici ed esperti che non spettano a noi.
Comunità
In un momento come questo occorre fare comunità e per farlo “non basta essere padroni a casa propria, chiudersi, alzare il muro, pensare a sé”. Comunità vuol dire, in questo momento, prendersi cura di sé stessi e di chi ci circonda, perché proteggere sé stessi equivale a proteggere gli altri.
Via: La Repubblica