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Gli studenti italiani sono bravi in lettura ma scarsi in digitale

L’indagine, iniziata nel 2001 e proposta con cadenza quinquennale, ha come principale obiettivo la valutazione comparativa dell’abilità di lettura dei bambini al quarto anno di scolarità

MILANO – Gli studenti italiani? Eccellono nella lettura dei testi cartacei meglio dei loro colleghi europei, ma scarseggiano quando si tratta di digitale e documenti online. E’ quanto emerge dall’indagine PIRLS 2016 (Progress in International Reading Literacy Study) della IEA (International Association for the Evaluation of Educational Achievement). L’indagine, iniziata nel 2001 e proposta con cadenza quinquennale, ha come principale obiettivo la valutazione comparativa dell’abilità di lettura dei bambini al quarto anno di scolarità.

Competenze di lettura in crescita

Il campione italiano ha coinvolto circa 3.900 studenti rappresentativi di oltre 520.000 studenti di quarta elementare, il campione è rappresentativo sia a livello nazionale sia di macro-area geografica (Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud, Sud Isole1). Belle notizie riguardano gli studenti italiani: il nostro Paese consegue un punteggio di 548, superiore alla media internazionale e in linea con diversi Paesi europei come  Germania, Svezia, Paesi Bassi, Portogallo. Ben più distante la Russia con un punteggio di 581. Sempre l’indagine evidenzia come ci sia un miglioramento dal primo ciclo del 2001 al 2016, con un aumento di 7 punti nella scala complessiva di lettura. Sempre lo studio conferma il divario di lettura tra maschi e femmine, con un vantaggio a favore di quest’ultime di 7 punti: il punteggio medio ottenuto dalle femmine è 552, mentre quello medio dei maschi si attesta a 544.

Comprensione online insufficente

Dai dati della ricerca emerge come siano ancora pochi gli studenti di quarta elementare che raggiungono la piena sufficienza nella lettura e comprensione dei testi online: un alunno su due rischia di perdersi per strada di fronte ad un compito su internet. Durante la prova realizzata per lo studio solo il 6% del campione ha raggiunto un livello avanzato (oltre 625 punti), mentre la media dei paesi partecipanti si attesta al 12%, mentre ad un livello “alto” si ferma il 41%, contro il 50% della media generale.

 

 

 

 

 

 

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