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Richard Ford, “Scrivo per raccontare ciò che la gente vuole leggere”

Lo scrittore americano ha ritirato ieri sera di fronte ad una platea numerosa presso il Teatro dell’Arte della Triennale a Milano il premio “la Lettura” come miglior libro del 2017

MILANO – “Gli scrittori cercano di lavorare bene per interessare il lettore. Quello che posso fare è cercare che quella piccola parte di mondo di cui mi occupo, i libri, siano fatti il meglio possibile”. Una lezione di umiltà, e soprattutto di vita, quella tenuta ieri sera da Richard Ford. Lo scrittore americano ha ricevuto presso il Teatro dell’Arte della Triennale a Milano il premio “la Lettura” come miglior libro del 2017 per il romanzo “Tra loro”, ritenuto miglior libro del 2017 dai giurati della Classifica di Qualità.

Libri di qualità

Dopo l’introduzione ed i saluti del presidente della Fondazione Corriere Piergaetano Marchetti, dell’editore di Ford Carlo Feltrinelli e del direttore del “Corriere della Sera” Luciano Fontana, è iniziato l’incontro tra Richard Ford e Sandro Veronesi. Quest’ultimo sottolinea l’importanza di ricevere un premio che da voce al gusto dei veri lettori e pone l’accento su come leggendo i libri di Ford abbia avuto la sensazione che l’autore l’avesse accompagnato da sempre nel corso della sua vita. “Gli scrittori cercano di lavorare bene per interessare il lettore – risponde un compiaciuto Richard Ford – Quello che posso fare è cercare che quella piccola parte di mondo di cui mi occupo, i libri, siano fatti il meglio possibile.”

Capire il lettore

L’incontro è l’occasione per ripercorrere come è nata la carriera di scrittore di Richard Ford, scoprendo quali sono state le persone che hanno influito in questo percorso. “Se non fosse scomparso mio padre quando avevo 16 anni, probabilmente avrei proseguito la sua attività – ricorda Ford – Sono cresciuto in una piccola città del Mississipi in cui non si studiava, scrivere sembrava non essere la mia vocazione, la prospettiva di scrivere un libro dal forte impatto non era nelle mie previsioni. Per fortuna, nel mio percorso di scrittore ho avuto il benestare di mia madre e della mia compagna. Sono diventato uno scrittore perché ero un lettore e capivo ciò che la gente vuole leggere.”

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