Primo Levi è stato uno scrittore e testimone della Shoah, autore di racconti e memorie. Partigiano antifascista, nel 1943 venne catturato dai nazisti e deportato nel campo di concentramento di Auschwitz in quanto ebreo. Scampato al lager, tornò avventurosamente in Italia, dove si dedicò con forte impegno al compito di raccontare le atrocità viste e subite. “Se questo è un uomo” è una delle più importanti testimonianze degli orrori dei campi di concentramento.
“Se questo è un uomo”, le frasi più significative del capolavoro di Primo Levi
Ricordiamo Primo Levi, una delle voci più importante del Novecento, nel suo capolavoro ‘Se questo è un uomo’ con alcuni estratti della sua opera
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- “Distruggere l’uomo è difficile, quasi quanto crearlo: non è stato agevole, non è stato breve, ma ci siete riusciti, tedeschi”
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- “Quando c’è la guerra, a due cose bisogna pensare prima di tutto: in primo luogo alle scarpe, in secondo alla roba da mangiare”
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- “Guai a sognare: il momento di coscienza che accompagna il risveglio è la sofferenza più acuta”
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- “Meglio astenersi dal governare il destino degli altri, dal momento che è già difficile ed incerto pilotare il proprio.”
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- “Pochi sono gli uomini che sanno andare a morte con dignità, e spesso non quelli che ti aspetteresti”
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- “Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo”
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- “Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell’aria”
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- “Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A che serve la memoria?”
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