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Gianluigi Dotti, ‘Caro libri? Gli insegnanti scelgono i testi di scuola per la loro efficacia didattica’

L'estate è oramai agli sgoccioli e la scuola, tra le tante polemiche e riforme di questi giorni, è pronta a ripartire. Milioni di ragazzi hanno tolto dagli zaini costumi e infradito per fare spazio ai libri...

L’estate è oramai agli sgoccioli e la scuola, tra le tante polemiche e riforme di questi giorni, è pronta a ripartire. Milioni di ragazzi hanno tolto dagli zaini costumi e infradito per fare spazio ai libri. Quei libri che stanno mettendo a dura prova molti genitori a causa dei costi sempre più alti. E gli insegnanti, che ne pensano? Ecco il punto di vista di Gianluigi Dotti, Responsabile Centro studi nazionale Gilda degli Insegnanti

 

MILANO – Manca oramai pochissimo al suono della prima campanella che riporterà milioni di ragazzi di nuovo sui banchi di scuola. Ma se per loro è un sacrificio dimenticarsi del relax estivo, per i genitori è un sacrificio comprare i libri. Ma se per i genitori la scuola è un salasso, che ne pensano gli insegnanti? Per approfondire meglio l’argomento, ecco cosa ci ha spiegato Gianluigi Dotti, Responsabile Centro studi nazionale Gilda degli Insegnanti, il quale sottolinea la scelta dei testi da parte degli insegnanti in base alla loro efficacia didattica e e ricorda alle famiglie che i soldi spesi per un libro, e per la scuola dei figli in generale, non sono mai soldi sprecati, ma sono un investimento per il futuro.

 

Secondo l’Osservatorio nazionale della Federconsumatori, uno studente di prima media arriverà a spendere 1100 euro. A cosa sono dovute queste cifre? Editori, governo, aziende: di chi sono le principali responsabilità?
La cifra, che si stima una famiglia possa spendere all’inizio del ciclo scolastico delle medie e delle superiori, è molto alta soprattutto in questo periodo nel quale la crisi economica fa sentire ancora i suoi effetti. Sicuramente nel conto una parte importante è da attribuire alle spese per il corredo scolastico che le aziende ogni anno mettono sul mercato. Alle famiglie, così come ai docenti, risulta spesso incomprensibile quali siano le cause, e di conseguenza le responsabilità, di questi costi e sarebbe bene che gli attori economici e il Governo chiarissero i motivi di tale spesa.
 
Cosa possono fare gli insegnanti, per venire incontro alle esigenze delle famiglie?
Come Responsabile del Centro studi di un’Associazione professionale sono certo che gli insegnanti scelgano il libro di testo valutando in primis la sua efficacia didattica, cioè quanto è utile a sollecitare e realizzare il processo di apprendimento degli studenti. Infatti il libro di testo deve essere utilizzato dagli studenti per acquisire, consolidare e perfezionare le abilità e capacità nella disciplina. Fatta questa scelta è poi evidente che i colleghi, essendo essi stessi genitori, potranno scegliere tra i testi con le caratteristiche sopra ricordate quelli che costano di meno.

Cosa si sente di consigliare alle famiglie?
Alle famiglie, innanzitutto, va detto che i soldi spesi per un libro, e per la scuola dei figli in generale, non sono mai soldi sprecati, ma sono un investimento per il futuro. Naturalmente ci sono diverse modalità di acquisto, compresi i mercati dell’usato o il sistema del comodato utilizzato da alcune scuole, e bisogna scegliere la più conveniente affinché l’investimento sia il più accorto possibile.
Un capitolo a parte riguarda il corredo scolastico, che spesso è la parte più costosa del pacchetto. Infatti le abitudini dei consumatori sono spesso influenzate dalla pubblicità, per esperienza posso dire che ciò che serve per la normale attività didattica non ha bisogno di firme alla moda, risulta assolutamente efficace e viene impiegato con ottimi risultati anche un prodotto low-cost.
Proprio per questo sarebbe auspicabile che le famiglie e la scuola avessero il progetto comune di educare gli alunni al consumo: insegnare, cioè, a scegliere la qualità e non il marchio.

 

27 agosto 2015
 
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