MILANO – Doris Lessing (22 ottobre 1919 – 17 novembre 2013), autrice britannica vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura nel 2007 per essere stata “cantrice dell’esperienza femminile che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa”. Ha scritto più di 50 opere, tra cui la più nota è Il taccuino d’oro, considerato un caposaldo della letteratura femminista. Celebre per il suo sarcasmo pungente e per la libertà con cui esprimeva il proprio punto di vista, vogliamo ricordarla con una raccolta dei suoi aforismi più celebri.
Felicità? È una parola che, di tanto in tanto, nella mia vita, ho raccolto, ho osservato – ma mai l’ho scoperta sotto le stesse sembianze.
Pensa in modo sbagliato, se vuoi, ma in ogni caso pensa con la tua testa.
Studiare è questo. Improvvisamente si comprende qualcosa che si era capita da tutta una vita, ma da un nuovo punto di vista.
C’è solo un modo per leggere, che è quello di girare per biblioteche e librerie, raccogliendo i libri che vi attraggono e leggendo solo quelli. Lasciandoli da parte quando vi annoiano, saltando le parti che trascinano e mai, mai leggere nulla perché vi sentite in dovere, o perché è parte di una tendenza o di un movimento. Ricordate che il libro che vi annoia quando avete venti o trent’anni aprirà le sue porte per voi quando ne avrete quaranta o cinquanta e viceversa. Non leggete un libro al di fuori del suo momento giusto per voi.
L’uomo ha capito e poi dimenticato che la sua mente, la sua carne, la sua vita e i suoi movimenti sono fatti della materia delle stelle, del sole, dei pianeti.
Se un pesce è la personificazione, l’essenza stessa del movimento dell’acqua, allora il gatto è diagramma e modello della leggerezza dell’aria.
È mai esistita una generazione che non abbia osservato, stupefatta – anche se ormai dovrebbe essere un dato acquisito – gli arrabbiati, i delinquenti e i ribelli della propria gioventù diventare i rappresentanti delle posizioni più moderate?