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Danila Buffoni (Presidente Docenti Senza Frontiere), “Con la solidarietà si costruisce conoscenza”

Scopriamo per voce del Presidente di Docenti Senza Frontiere i progetti portati avanti dall’Associazione in ambito educativo ed interculturale

MILANO – Costituire un’Associazione Nazionale in difesa del diritto allo studio nei nostri territori nazionali e in zone svantaggiate di altri Paesi del mondo. Da questa idea, frutto di una riflessione da parte di un gruppo di docenti dell’Istituto Comprensivo Aldeno Mattarello (Trento) è nata Docenti Senza Frontiere, impegnata nel dare concretezza a progetti di cooperazione e solidarietà internazionale e locale in difesa del diritto allo studio. Scopriamo per voce del Presidente di Docenti Senza Frontiere Danila Buffoni , i progetti portati avanti dall’Associazione in ambito educativo ed interculturale.

 

Come nasce Docenti Senza Frontiere? Qual è il vostro impegno legato alla scolarizzazione in Italia e nel resto del mondo?

Dalla lettura condivisa del contesto sociale attuale, come insegnanti si avvertiva la necessità di ripensare il modo di insegnare e di elaborare la progettazione curricolare per dare concretezza, incisività, sistematicità ai diversi progetti di educazione alla pace, alla convivenza democratica, al rispetto dell’ambiente in un’ottica mondiale, in modo da promuovere negli alunni quelle competenze civili e sociali adeguate ad essere futuri cittadini di una società interdipendente. Contemporaneamente si voleva sostenere una nuova forma di solidarietà non più assistenziale, ma che, attraverso l’istruzione, creasse le basi per un riscatto sociale e culturale delle realtà svantaggiate attraverso l’attuazione di progetti in difesa del diritto allo studio. Aderendo al pensiero e alla pedagogia di Freire, si intendeva sostenere, soprattutto in realtà svantaggiate, l’accesso diffuso al sapere, nella convinzione che l’educazione e l’istruzione rendono possibile la partecipazione, la responsabilità politica, la presa di coscienza, il cambiamento sociale e quindi l’attuazione di una società democratica e giusta.

“Costruire conoscenza con la solidarietà” è il motto che l’Associazione si è data e che in sintesi esprime le sue finalità. Per conseguirle, consapevoli che l’educazione non è più un fatto privato tra insegnanti e alunni, si è data vita all’Associazione coinvolgendo i genitori, stringendo con loro un patto educativo che si concretizza attraverso la presenza di un loro rappresentante nel Direttivo, e interagendo con il Territorio attraverso l’organizzazione partecipata di eventi per promuovere cittadinanza attiva.

 

Quali progetti portate avanti?

L’Associazione attua azioni di difesa del diritto allo studio in zone svantaggiate del territorio locale e internazionale: in Mozambico il progetto è collocato nel distretto di Morumbala, che si trova nella Zambesia sud occidentale; In Angola l’Associazione promuove un progetto attuato in due ospedali pediatrici, Hospital Pediatrico David Bernardino, Maianga, e Hospital Divina Providencia, Kilamba Kiaxi attraverso azioni in sinergia; In Kenya il progetto è localizzato nel villaggio di Mihango nei pressi di Utawala, distretto Embakasi Nairobi, nel central province in Kenya. Vede come protagonisti i bambini/bambine e ragazzi/ragazze di tre dei distretti più poveri di Nairobi: Embakasi, Kasarani e Njiru; In Kossovo il progetto che DSF supporta si pone l’obiettivo di implementare e sostenere le azioni educative della Scuola “Xhemail Kada” di Pejë/Peć, al fine di favorire l’inclusione scolastica degli alunni più vulnerabili e promuovere l’educazione per tutti, in modo da attivare il cambiamento sociale di tutta la comunità; con la Fondazione Bruno Kessler di Trento, DSF sostiene il progetto “ CittadiniCrescono: quando la scuola si fa azione per la comunità” L’azione progettuale trae senso dalla recente indagine “Imparare Aiutando” del Dipartimento di Sociologia di Bologna, che sonda il grado di interesse di studenti di scuola superiore verso attività di volontariato sotto forma di servizio alla comunità; CittadiniCrescono offre gli strumenti formativi e tecnologici necessari affinché “Imparare Aiutando” possa attuarsi nel concreto, promuove i giovani come risorsa per rispondere alle problematiche del territorio con percorsi di co-progettazione partecipata ed attività di volontariato.

 

Nella vostra attività che ruolo hanno i social network nella promozione e diffusione dei vostri valori e dei vostri progetti?

DSF si avvale della comunicazione attraverso i media e i social network, la sostiene come strumento straordinario di messa in rete di saperi, esperienze e risorse, che consente all’Associazione di condividere non solo con i docenti, ma con tutti coloro che a vario titolo si occupano di educazione, un modo attivo di fare scuola promuovendo solidarietà e convivenza democratica. I mezzi offerti dalla rete sono preziose opportunità da utilizzare per facilitare una costante riflessione tra Territorio-docenti-genitori-alunni e mantenere vivi il confronto e il dialogo sull’attualità e sulla scuola.

 

Quale deve essere il ruolo degli insegnanti oggi nella società attuale?

Tutto il sistema educativo si trova oggi a dover rispondere a nuove responsabilità, deve confrontarsi con una crescente complessità. L’insegnante nel contesto attuale educa ad “imparare ad imparare” per promuovere apprendimento permanente. E’ consapevole dell’importanza del dialogo e dell’alleanza educativa con Genitori, Territorio, Associazioni per permettere agli studenti di affrontare positivamente i cambiamenti in atto. L’insegnante non può limitare il suo ruolo unicamente a trasmettitore di conoscenze, ma deve scegliere occasioni di apprendimento in modo che gli studenti assumano un pensiero critico.

DSF sostiene il ruolo della Scuola e del docente come determinante per costruire coesione sociale, per allenare alla cittadinanza democratica e attiva, per insegnare metodi che permettano di cogliere le mutue relazioni e le reciproche influenze in un mondo complesso, attraverso un sapere che coglie le interdipendenze e il valore di culture “altre da noi”.

Perché, come dice Edgar Morin, “ un pensiero che collega ci restituisce la solidarietà”.

Senza frontiere.

 

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