MILANO – Dopo il riallestimento delle opere di Caravaggio e del โ600, a febbraio, e della sala di Michelangelo e Raffaello, dello scorso mese, si inaugura ora agli Uffizi quella dedicata a Leonardo da Vinci. Sarร ora possibile ammirare le opere della giovinezza di Leonardo nella sala 35 dellโala di ponente degli Uffizi, in omaggio ad un ritrovato rispetto per il principio narrativo cronologico della Galleria. Infatti adesso la Sala di Leonardo precede quella dedicata, appunto, a Michelangelo e Raffaello.
La giovinezza
Era il 1504 e a Firenze giunge Raffaello Sanzio, giovanissimo, ma giร eccelso, secondo il racconto vasariano richiamato dalla fama dei cartoni di Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti, quelli preparati in vista della decorazione della Sala Grande di Palazzo Vecchio con la Battaglia di Anghiari e la Battaglia di Cascina. Si era dunque, in quel momento, davanti ad una concentrazione di geni assoluti, quale mai piรน si verificherร nella storia della cittร . Leonardo era tornato nel 1503, dopo unโassenza ventennale in cui era stato al servizio di Ludovico il Moro a Milano. Ma a Firenze aveva cominciato i suoi studi, presso la bottega del Verrocchio e proprio le opere della sua giovinezza, dai primi passi autonomi nel mondo dellโarte al momento della partenza, sono custodite agli Uffizi.
I dipinti
I tre dipinti in essa ospitati furono eseguiti per edifici di culto e per questo motivo, nel nuovo allestimento, รจ stato scelto di dipingere i muri di questa stanza a spatola, ripetendo la tecnica antica, in un colore grigio pallido che rievoca le pareti delle chiese dellโepoca. Le opere sono state inserite, come รจ stato fatto negli ultimi allestimenti delle sale di Caravaggio e del โ600 e di Michelangelo e Raffaello, in teche che garantiscono una situazione microclimatica ottimale, riducendo al minimo lโimpatto del calore e dellโumiditร prodotti dallโingente flusso turistico. Inoltre le teche sono chiuse da speciali vetri che annullano gli effetti di rifrazione della luce, a tutto vantaggio dei visitatori che potranno ammirare le opere senza lโinterposizione di barriere apparenti.
Entrando a sinistra รจ il Battesimo di Cristo, eseguito per la chiesa di San Salviย nel 1475-78, anni in cui lโartista ancora collaborava conย ilย Verrocchio: lโopera testimonia sia le divisioni dei compiti allโinterno delle botteghe, sia il salto stilistico e tecnico tra il maestro e lโallievo. Leonardo, infatti, per le parti da lui eseguite si avvalse della pittura a olio, molto piรนย adatta ad ottenereย gli effetti di sfumato per cui diventerร poi celebre. Al solo Leonardo si deve lโelegantissimo angelo di profilo che regge la veste di Cristo, tanto sublime da far nascere la leggenda (riportata da Vasari) secondo cui Verrocchio, sopraffatto dalla superioritร di Leonardo, da lรฌ in poi abbandonรฒ per sempre la pittura.
Sulla parete di fronte รจ esposta lโAnnunciazione, proveniente dalla chiesa di Monteoliveto, con un angelo cosรฌ reale e materiale da proiettare la propria ombra sul prato fiorito, mentre atterra, chiudendo le ali, chiaramente studiate dal vero su quelle degli uccelli. Sullo sfondo, un paesaggio di mare e montagne in cui la simbologia mariana si traduce in una prova tra le piรน alte dellโartista sulla resa atmosferica dei โlontaniโ.
Al centro della sala si ammira lโAdorazione dei Magi, commissionata dai canonici regolari agostiniani per la chiesa di San Donato a Scopeto, e lasciata incompiuta al momento in cui Leonardo partรฌ per Milano, nel 1482. Restaurata recentemente dallโOpificio delle Pietre Dure, grazie al finanziamento degli Amici degli Uffizi, con un lavoro di oltre cinque anni che rimarrร alla storia anche per le innovazioni metodologiche adottate e per gli straordinari risultati ottenuti, la pala รจ come una grandissima pagina di appunti, con alcuni brani piรน avanzati, altri appena accennati, tanto che guardandola pare quasi di partecipare al processo creativo di Leonardo stesso. Questo miracolo di immedesimazione sarร ora possibile per tutti i visitatori, che possono fermarsi a inseguire con gli occhi, sulla superficie, la ricchezza di idee, dettagli, episodi.
L’evoluzione stilistica
โIl nuovo allestimento โ sottolinea Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi โ non solo รจ studiato per permettere un tipo di visita lenta, meditata, in cui il visitatore puรฒ confrontare le opere e capire lโevoluzione stilistica di Leonardo giovane, ma rende anche giustizia alla storia dellโarte, collocando le opere dellโartista immediatamente dopo le sale dedicate al โ400 fiorentino. Essa fa parte di una serie di cambiamenti messi in atto per adeguare gli Uffizi alle necessitร di comprensione del pubblico e ai primari principi educativi cui il museo รจ improntatoโ.
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