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”Neanche con un morso all’orecchio”, l’amore per il padre raccontato con dolcezza da Flavio Insinna

Spesso la vita ci pone dinanzi a delle scelte: continuare a fare il lavoro che si è sempre fatto o fermarsi per un po' e intraprendere una nuova strada. Flavio Insinna ha avuto il coraggio di sospendere la sua eccellente carriera di attore, o ''artigiano'' come ama definirsi, per dedicarsi alla stesura di un romanzo che dà spazio a valori spesso poco considerati: la famiglia, l'umiltà, l'onestà, il coraggio di lottare per ciò in cui si crede...

Pubblichiamo la recensione di Rosanna Lanzillotti per la sua sensibilità nel raccontare i delicati temi trattati dall’attore nel suo libro  

 

Spesso la vita ci pone dinanzi a delle scelte: continuare a fare il lavoro che si è sempre fatto o fermarsi per un po’ e intraprendere una nuova strada. Flavio Insinna ha avuto il coraggio di sospendere la sua eccellente carriera di attore, o “artigiano” come ama definirsi, per dedicarsi alla stesura di un romanzo che dà spazio a valori spesso poco considerati: la famiglia, l’umiltà, l’onestà, il coraggio di lottare per ciò in cui si crede.

In “Neanche con un morso all’orecchioFlavio Insinna intraprende un sentiero a lui sconosciuto, la scrittura, come un artista osserva la sua tela delineandone le immagini con colori bizzarri, a volte scuri e a volte chiari, ma sempre con piacevole ironia. così lui osserva e descrive, attraverso uno stile raggiungibile all’occhio critico di ogni lettore, i molteplici aspetti che caratterizzano l’evolversi di una famiglia. Realizzando un dipinto narrato che pochi altri avrebbero saputo realizzare meglio.

I colori del suo primo libro “Neanche con un morso all’orecchio” a volte scuri come il dolore e a volte chiari come l’azzurro del cielo che dona speranza, si alternano armoniosamente con quelli di un arcobaleno luminoso che splende nel cielo. Il cielo di chi tra le righe di un romanzo decide di svelare al lettore nuove vie all’interno del proprio cuore, confrontandosi con l’amore che un figlio prova per il proprio padre che non per sua scelta si congeda dai suoi cari. Nel suo romanzo scopriamo un figlio allo specchio! Dove i ricordi di un saldo e sano rapporto tra lui e colui che egli definisce “il capo branco” fanno da filo conduttore nell’evolversi di una famiglia.

L’autore svela tutta la sua sofferenza, come una spiga battuta dal vento, una nave nel mezzo di una tempesta di ricordi, di sorrisi e sentimenti. Non teme di confrontarsi con la sua umanità e le sue debolezze. In un alternarsi di gioia e dolore, allegria e lacrime, Flavio Insinna descrive nella sua discreta spontaneità un quadro di vita colmo di colori che non si affievoliranno né con l’arrivo di un cielo in tempesta, né con lo splendere del sole nell’immensità dell’universo. Al contrario, sapranno illuminare sempre lo spazio vitale del lettore donandogli un sorriso e una ironica risata anche nei momenti piú critici della narrazione.

In questa sua prima opera Flavio Insinna dimostra di avere un grande dono: la capacità di dare vita a chi la sta perdendo. Sa porre toni decisi e allo stesso tempo immensamente delicati in una figura femminile, la madre, che fa da trait d’union tra i componenti della suo nucleo familiare. E’ un romanzo che unisce e resiste alle intemperie della vita ove due anime, la madre e il padre, divengono l’una il fianco dell’altro e non “al fianco”. I personaggi del suo racconto sono come olivi secolari che non si confondono tra gli altri alberi spezzati dal vento.

 

Sono immagini indissolubilmente uniche e fondamentali nell’esistenza di chi ha scoperto che a volte “Neanche con un morso all’orecchio” si puó riportare in vita qualcuno su questa terra, ma nulla muterá l’amore profondo che si prova per lui, neanche la morte. Unica certezza del nostro esistere. Questo “qualcuno” non scompare, bensí trova la sua dimora sempre e per sempre nel nostro cuore. Nel cuore di chi sa far rivivere coloro che abbracciamo ogni qualvolta lo desideriamo anche se solo nei nostri sogni colorati per narrarlo tra le righe del nostro racconto di umana quotidianità.

 

28 luglio 2012

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