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”Le notti bianche” di Dostoevskij, la storia di un giovane sognatore che si esilia nel regno della fantasia finché si materializza

Divorati è la prima prova letteraria affrontata dal celebre regista David Cronenberg. Reso celebre da film come 'Crash', 'La mosca', 'Inseparabili' e dalle sue opere più recenti come 'Cosmopolis' o 'Maps to the stars', Cronenberg esordisce nel mondo della letteratura con un ritorno alle origini...

Un uomo si aggira per le strade di Pietroburgo. Conosce tutti, eppure nessuno conosce lui; è sempre lì agli stessi orari, così attento ai particolari che addirittura riesce a cogliere le diversità in un volto, se stanco, triste, se felice; d’ altro canto lui è invisibile agli occhi altrui. E’ lì, onnipresente, ma è una presenza fantasma. Nessuno gli si avvicina e viceversa. ‘Le notti bianche‘: è la storia di un giovane sognatore, inguaribile romantico, perso nei suoi pensieri, chiuso nel silenzio della sua stanza, che si esilia nel regno della fantasia finché essa quasi si materializza.

 

Dopo aver passato gli anni migliori della sua vita lontano dal contatto umano, si imbatte in una giovane donna, la quale diviene il suo amore platonico, il suo mondo, il suo tutto: la ragione della sua felicità. Il nostro giovane romantico inizia finalmente a vivere, prova un sentimento per lui sconosciuto fino ad allora, che ha potuto vivere soltanto indirettamente, che ha tenuto chiuso nel suo cuore, nella sua mente. Capisce cosa sia la vita. Ma questo sogno è destinato a svanire, quando la cruda realtà bussa alla sua porta. E’ a un passo dal realizzare questo suo amore, ma non è quello il suo destino. Leggendo il racconto, si crea un’ atmosfera candida, piena di luce e allo stesso tempo di chiaroscuri. E’ una vicenda molto densa, nonostante la brevità, in cui l ‘amore è vissuto allo stato primordiale come fremito, sussulto, angoscia. Sembra quasi di viverlo. E’ un racconto che va vissuto, anzi, è vissuto dall’ inizio alla fine, che ci lascia spiazzati. Dostoevskij attraverso queste pagine ricorda al lettore come possa essere triste e piatta una vita senza sogni, ma come siano altresì inutili e fallaci i sogni senza il coraggio e la forza per realizzarli. ‘Dio mio, un intero minuto di beatitudine! Ma è forse poco per tutta la vita umana?’ Credo che vivere costantemente di quel minuto porti soltanto all’ autodistruzione! Buona Degustazione!

Maria Giovanna Delle Vergini

 

4 aprile 2015
 
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