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“Vivi”, la poesia di Charlie Chaplin per ricordarci di vivere con passione

Con questa profonda poesia intitolata "Vivi", Charlie Chaplin ci invita a vivere con passione, senza sprecare nemmeno un istante del tempo che ci è concesso.

“Il mondo appartiene a chi osa”: è uno dei versi finali di “Vivi“, la toccante poesia che Charlie Chaplin ci ha lasciato in eredità per ricordarci di vivere con passione e consapevolezza, valorizzando ogni istante del tempo che abbiamo a disposizione.

Vivere con coscienza

Leggiamo “Vivi” e ci rivediamo con chiarezza nei versi scritti da Charlie Chaplin.

Abbiamo dimenticato persone che ci sembravano indimenticabili, perdonato errori enormi, preso decisioni affrettate.

Abbiamo deluso qualcuno, e da qualcuno siamo stati delusi. Abbiamo amato e siamo stati amati. A volte abbiamo smesso di amare, o ci siamo ritrovati soli, non corrisposti.

Sono pochi versi, che ammiccano alla prosa. Scritti in uno stile semplice e lineare, prevalentemente paratattico. Perché ciò che Charlie Chaplin vuole trasmettere attraverso “Vivi” è un messaggio che, allo stesso modo, deve essere semplice e lineare: ciò che è accaduto finora è accaduto e basta. Nel bene e nel male.

Guardare al passato o sognare il futuro significa dimenticare la vita vera, quella che si svolge adesso, nel preciso istante in cui stai leggendo queste parole, e non darle il valore che merita.

“Però sono sopravvissuto!
Sono ancora vivo!
Non mi stanco della vita!
E nemmeno tu devi stancartene… Vivi!”.

L’attimo presente è prezioso. È l’unico tempo che possiamo padroneggiare, l’unico momento in cui abbiamo il potere di cambiare le cose. Perciò Charlie Chaplin ci raccomanda “Vivi”!

“Vivi”. Vivi combattendo per rimanere sveglio o sveglia, pronto o pronta. Perché? Beh, perché la vita è troppo bella per essere vissuta senza la consapevolezza giusta:

“Combattere con determinazione è un bene,
abbracciare la vita e vivere con passione.
Perdere con classe e vincere con audacia,
perché il mondo appartiene a chi osa
e la vita è troppo bella per essere insignificante”.

“Vivi”, la poesia di Charlie Chaplin

Ho perdonato errori quasi imperdonabili.
Ho cercato di sostituire persone insostituibili
e di dimenticare persone indimenticabili.
Ho agito d’impulso.

Sono rimasto deluso da alcune persone,
ma anche io ne ho deluse alcune.
Ho abbracciato per proteggere.
Ho riso quando non si poteva farlo.

Mi sono fatto amici per l’eternità.
Ho amato e sono stato amato, ma sono anche stato respinto.
Sono stato amato e non ho saputo ricambiare.
Ho gridato e saltato per la gioia.

Ho vissuto d’amore e fatto giuramenti eterni,
ma ne ho anche rotti molti.
Ho pianto ascoltando musica e guardando fotografie.
Ho chiamato solo per ascoltare una voce.

Mi sono innamorato per un sorriso.
Ho pensato di poter morire di nostalgia e…
Ho avuto paura di perdere qualcuno di speciale
ed ho finito per perderlo.

Però sono sopravvissuto!
Sono ancora vivo!
Non mi stanco della vita!
E nemmeno tu devi stancartene… Vivi!

Combattere con determinazione è un bene,
abbracciare la vita e vivere con passione.
Perdere con classe e vincere con audacia,
perché il mondo appartiene a chi osa
e la vita è troppo bella per essere insignificante.

Charlie Chaplin

Attore, comico, regista, sceneggiatore, compositore e produttore cinematografico, ma anche poeta. Questo e molto altro è stato Charlie Chaplin (1889-1977) , una delle personalità più creative e influenti del cinema muto. Sfortunatamente, non ci ha lasciato molti scritti, ma quelli che ci sono arrivati sono di una bellezza rara.
Il personaggio intorno al quale ha costruito larga parte delle sue sceneggiature e che gli ha conferito fama universale è quello del “vagabondo” Charlot.
L’emotività sentimentale di fronte alla spietatezza e alle ingiustizie della società moderna ha reso Charlot l’emblema dell’alienazione umana nell’era del progresso economico e industriale.
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