Le sere d’estate sono il regalo più bello di questa stagione. Vincenzo Cardarelli cattura questo momento nella poesia “Sera di Liguria”. Il momento perfetto in cui il clima si rinfresca e il cielo si tinge di colori strepitosi nel momento del tramonto. La possiamo trovare nella raccolta “Opere“.
“Sera di Liguria”
Lenta e rosata sale su dal mare
la sera di Liguria, perdizione
di cuori amanti e di cose lontane.
Indugiano le coppie nei giardini,
s’accendon le finestre ad una ad una
come tanti teatri.
Sepolto nella bruma il mare odora.
Le chiese sulla riva paion navi
che stanno per salpare.
La meraviglia della sera
Cardarelli descrive il tramonto che sale dal mare prima di diventare sera. Il cielo che prende colori diversi e il cambiamento del panorama sotto la luce del sole che lascia il giorno. Cambia anche l’animo delle persone, la malinconia si fa strada nel cuore dei sognatori. La sera arriva lentamente sul paese, passando attraverso il tramonto con le sue sfumature rosate. La sera è il momento migliore delle giornate estive, il clima si rinfresca e scende la calma. Vincenzo Cardarelli utilizza la semplicità e l’oggettività in questa descrizione in modo da rendere la poesia il più possibile aderente alla realtà.
“Estiva”, la poesia di Cardarelli sulla stagione più bella
Nella poesia “Estiva”, Vincenzo Cardarelli fa un elogio all’estate e alla sua forza di rendere più bello il mondo
Vincenzo Cardarelli
Vincenzo Cardarelli (il vero nome è Nazareno Cardarelli) nasce a Corneto Tarquinia, un borgo della maremma laziale, nel 1887. Consegue solo la licenza elementare ma poi continua gli studi come autodidatta. Si trasferisce non ancora ventenne a Roma dove per mantenersi intraprende vari mestieri per dedicarsi infine al giornalismo professionale. Collabora con varie testate, tra cui l’Avvenire, la Voce, la Ronda, di cui fu il fondatore insieme a Cecchi e Bacchelli. Ha un’esistenza inquieta, bohemienne e solitaria. Vive per tutta la vita in condizioni economiche precarie, in camere d’affitto. Muore nel 1959.