Quando Edgar Allan Poe pubblica questa poesia è praticamente alla fine della sua vita. È infatti il 1849 e il componimento viene pubblicato sulla rivista Flag of Our Union. Si tratta di un periodo particolarmente duro per l’autore che è quasi sopraffatto dall’alcolismo. Una crisi esistenziale che fa soffrire molto Edgar Allan Poe.
“Un sogno dentro un sogno”
Questo mio bacio accogli sulla fronte!
E, da te ora separandomi,
lascia che io ti dica
che non sbagli se pensi
che furono un sogno i miei giorni;
e, tuttavia, se la speranza volò via
in una notte o in un giorno,
in una visione o in nient’altro,
è forse per questo meno svanita?
Tutto quello che vediamo, quel che sembriamo
non è che un sogno dentro un sogno.
Sto nel fragore
di un lido tormentato dalla risacca,
stringo in una mano
granelli di sabbia dorata.
Soltanto pochi! E pur come scivolano via,
per le mie dita, e ricadono sul mare!
E io piango – io piango!
O Dio! Non potrò trattenerli con una stretta più salda?
O Dio! Mai potrò salvarne
almeno uno, dall’onda spietata?
Tutto quel che vediamo, quel che sembriamo
non è che un sogno dentro un sogno?
La difficoltà di affrontare la realtà
In questa poesia Edgar Allan Poe esprime tutta la sua drammaticità. È un periodo, quello finale della vita dell’autore, particolarmente critico ma allo stesso tempo creativo. Poe, infatti, verso la fine compone alcune delle sue opere più drammatiche e oscure. È chiaro, da questo componimento, che l’autore sente vicino l’arrivo della fine. La malinconia e il senso di rimpianto presenti nella poesia sono tangibili. Il narratore, quindi lo stesso Edgar Allan Poe, fatica a comprendere la realtà al limite della finzione.

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Edgar Allan Poe
Nacque a Boston nel 1809 e, rimasto orfano di entrambi i genitori, si trasferì in Inghilterra con la famiglia adottiva dove cominciò a studiare. Nel 1829, dopo essere entrato in conflitto col padre, andò a vivere con sua zia a Boston, dove iniziò a lavorare come giornalista. Si sposo con la cugina tredicenne che, a causa di una malattia, nel 1847, morì ed Edgar entrò in crisi, gettandosi nella droga e l’alcolismo, i quali lo portarono alla morte nel 1849.