Sei qui: Home » Poesie » “Ubriacatevi”, la poesia di Charles Baudelaire che ci sprona ad osare nella vita

“Ubriacatevi”, la poesia di Charles Baudelaire che ci sprona ad osare nella vita

Baudelaire è stato uno dei poeti più importanti del simbolismo Francese, dedito alle grandi emozioni della vita. Ubriacatevi è una delle poesie più esplicative della sua corrente letteraria.

Ubriacarsi di vino, di poesia o di virtù è indifferente. Quello che conta è l’approccio alla vita. Vivere di ebbrezza, osare, cercare di oltrepassare i propri limiti. Tutto questo è alla base del pensiero di Baudelaire. Un poeta definito “maledetto”, insieme agli altri esponenti del simbolismo francese. Un corrente poetica in grado di rivoluzionare tutto il ‘900, grazie alla sua visione della vita.

Ubriacarsi di vita

Il tempo, la vita, gravitano su di noi come dei fardelli. La ragione e la concretezza ci inchiodano a terra e ci limitano, sempre. Così, la cosa che possiamo fare noi uomini è una: lasciarsi andare. Per questo la poesia di Charles Baudelaire inizia così “bisogna sempre essere ubriachi”. Perché bisogna sempre prendere la vita con quell’ebbrezza, metaforica, che ci fa innalzare, sognare, fantasticare. L’ubriachezza diventa di poesia, di virtù, oppure di stelle, vento, vita. Vita che, come scrive il poeta simbolista, vi dirà sempre di ubriacarvi ed essere leggeri. Innamorati di quello che le onde dell’indefinito possono darci, non importa come e quando, l’importante è approcciare con questa filosofia ai fardelli che sopportiamo.

Charles Baudelaire, le poesie più belle

Charles Baudelaire, le poesie più belle del poeta maledetto

Il 9 aprile 1821 nasceva Charles Baudelaire, uno dei più importanti poeti dell’Ottocento autore de “I fiori del male”

Ubriacatevi, la poesia

Bisogna sempre essere ubriachi. Tutto qui: è l’unico problema. Per non sentire l’orribile fardello del Tempo che vi spezza la schiena e vi piega a terra, dovete ubriacarvi senza tregua.

Ma di che cosa? Di vino, di poesia o di virtù: come vi pare. Ma ubriacatevi.

E se talvolta, sui gradini di un palazzo, sull’erba verde di un fosso, nella tetra solitudine della vostra stanza, vi risvegliate perché l’ebbrezza è diminuita o scomparsa, chiedete al vento, alle stelle, gli uccelli, l’orologio, a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che scorre, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, chiedete che ora è: e il vento, le onde, le stelle, gli uccelli, l’orologio, vi risponderanno:

– È ora di ubriacarsi! Per non essere schiavi martirizzati dal tempo, ubriacatevi, ubriacatevi sempre! Di vino, di poesia o di virtù, come vi pare.

© Riproduzione Riservata