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“Se tu mi dimentichi” di Pablo Neruda, una poesia di amore e addio

"Se tu mi dimentichi" è una poesia di Pablo Neruda particolarmente commovente e toccante. Si parla di amore ma anche di addio.

“Se tu mi dimentichi” è una delle poesie più toccanti, commoventi e struggenti di Pablo Neruda.

Il poeta della passione e dell’amore e premio Nobel per la Letteratura Nel 1971, in questa poesia parla della sua storia d’amore con Matilde Urrutia negli anni ’50.

Un poesia autobiografica nella quale troviamo pulsioni e sentimenti forti tanto quanto può essere un addio tra due amanti.

Una poesia dedicata a tutti coloro che per motivi diversi sono costretti a dirsi addio, a salutarsi, nella speranza che sia un semplice arrivederci. 

Una poesia di Pablo Neruda che tocca il cuore, crea emozioni intense e per certi versi lascia spazio ad un pizzico di malinconia.

I versi del capitano, 1952, la raccolta di poesie nata in Italia

“Se tu mi dimentichi” è una poesia di Pablo Neruda che fa parte della raccolta “I versi del Capitano, 1952”. Come scrive nella prefazione del libro Giuseppe Bellini:

“I versi del Capitano’ apparvero, anonimi, a Napoli nel 1952. La storia della raccolta l’abbiamo appresa dalla bocca di Neruda: queste poesie sono il documento agitato del suo amore per Matilde Urrutia, sbocciato a Capri durante la residenza del poeta nell’isola; l’anonimo sotto cui l’opera apparve si dovette al fatto che l’autore non volle ferire pubblicamente la donna alla quale allora era ancora legato… ‘I versi del Capitano’ rappresentano un momento decisivo nell’evoluzione spirituale del poeta. In essi sta il migliore Neruda, il più delicato e il più irruente, il più dolce e il più appassionato, il sommo artista, sempre nuovo e sorprendente in ogni momento della sua vastissima opera.”

Se tu mi dimentichi, una poesia nata a Capri

Pablo Neruda è il cantore della vita, delle passioni, dell’amore. Si innamora di Matilde Urrutia e vive con lei una storia d’amore fatta di alti e bassi, nella splendida cornice di Capri.

Nasce in Italia, nel 1952, la poesia “Se tu mi dimentichi”.  Una lezione d’amore che il poeta scrive con metafore e similitudini struggenti, che ci fanno rendere conto della potenza dei sentimenti provati e descritti.

Neruda elenca una serie di possibili circostanze in cui, la sua amata, potrebbe allontanarlo o dimenticarlo. Ciò che esce da queste considerazioni è il rispetto  per l’altra.

Il rispetto per un ipotetico silenzio o distacco (Se d’improvviso/ mi dimentichi,/ non cercarmi,/ ché già ti avrò dimenticata.). 

A questo però si contrappone l’idea di destino. Alla possibilità di abbandonare l’amore e dimenticarlo, si contrappone l’idea di essere “predestinati” a quel qualcuno.

Ecco, Neruda scrive alla sua amata che se, nel caso lei si accorgesse di essere predestinata a lui, troverà per sempre l’amore tra le sue braccia.

Un amore che non si esaurisce, un amore che rimane intatto. Pablo Neruda tocca con delicatezza il tema dell’amore, dell’addio e della predestinazione.

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Se tu mi dimentichi, Pablo Neruda

Voglio che tu sappia
una cosa.

Tu sai com’è questo:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l’impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m’attendono.

Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d’amarti a poco a poco.
Se d’improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
ché già ti avrò dimenticata.

Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi alla riva
del cuore in cui affondo le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell’ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.

Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne n‚ si oblia,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscir dalle mie.

Si tú me olvidas, Pablo Neruda

Quiero que sepas
una cosa.

Tú sabes cómo es esto:
si miro
la luna de cristal, la rama roja
del lento otoño en mi ventana,
si toco
junto al fuego
la impalpable ceniza
o el arrugado cuerpo de la leña,
todo me lleva a ti,
como si todo lo que existe,
aromas, luz, metales,
fueran pequeños barcos que navegan
hacia las islas tuyas que me aguardan.

Ahora bien,
si poco a poco dejas de quererme
dejaré de quererte poco a poco.

Si de pronto
me olvidas
no me busques,
que ya te habré olvidado.

Si consideras largo y loco
el viento de banderas
que pasa por mi vida
y te decides
a dejarme a la orilla
del corazón en que tengo raíces,
piensa
que en ese día,
a esa hora
levantaré los brazos
y saldrán mis raíces
a buscar otra tierra.

Pero
si cada día,
cada hora
sientes que a mí estás destinada
con dulzura implacable.
Si cada día sube
una flor a tus labios a buscarme,
ay amor mío, ay mía,
en mí todo ese fuego se repite,
en mí nada se apaga ni se olvida,
mi amor se nutre de tu amor, amada,
y mientras vivas estará en tus brazos
sin salir de los míos.

Saro Trovato

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