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Scherzi di Carnevale, la poesia di Gianni Rodari che smaschera le ipocrisie

Carnevale è la festa delle maschere. Gianni Rodari elenca così una serie di “personaggi” da interpretare, metafora del volev essere qualcosa di diverso dalla nostra identità

Il Martedì Grasso è la giornata che conclude la settimana di Carnevale. Per celebrare questa festa colorata e divertente, che oggi finisce, leggiamo “Scherzi di Carnevale” di Gianni Rodari. Rodari ha sempre scritto della parte infantile, spensierata di noi e dei bambini. Ci ha fatto sognare con le sue poesie e le sue fiabe, ed è in grado di farlo anche con questa filastrocca. Tutto questo per non dimenticare mai di sorridere.

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La festa delle Maschere

Carnevale è la festa delle maschere, la festa dei travestimenti, dove possiamo essere chiunque noi vogliamo. Gianni Rodari elenca così una serie di “personaggi” da interpretare, grazie ad una maschera. Elenca le maschere tipiche della commedia dell’arte, come Pulcinella e Pantalone. Poi ancora la maschera da pagliaccio, per illudere la gente, o una maschera da imperatore per sentire il potere di un impero. Insomma, un modo per sognare un po’, per cambiare vita grazie alla fantasia.

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Ma cosa succederebbe se, diventato imperatore per poche ore, quest’ultimo ordinasse a tutti i suoi sudditi di togliersi la maschera? Cosa succederebbe se ci fosse imposto di essere noi stessi senza un personaggio ricamato sopra? Gianni Rodari smaschera le ipocrisie e le bugie che noi, nella verità è non ne gioco, spesso ci raccontiamo. Ci sprona, nel periodo di carnevale, ad essere noi stessi. Ci spinge a far vedere la faccia vera di ciò che siamo e non il travestimento che scegliamo.

Scherzi di Carnevale – Gianni Rodari

Carnevale,
ogni scherzo vale.
Mi metterò una maschera
da Pulcinella
e dirò che ho inventato
la mozzarella.
Mi metterò una maschera
da Pantalone,
dirò che ogni mio sternuto
vale un milione.
Mi metterò una maschera
da pagliaccio,
per far credere a tutti
che il sole è di ghiaccio.
Mi metterò una maschera
da imperatore,
avrò un impero
per un paio d’ore:
per volere mio dovranno
levarsi la maschera
quelli che la portano
ogni giorno dell’anno…
E sarà il Carnevale
più divertente
veder la faccia vera
di tanta gente.

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