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“Quando Dio creò l’amore” di Bukowski, la poesia che celebra la forza impetuosa dell’amore

Una poesia di Charles Bukowski per addentrarci nell'universo sacro e, al contempo profano, dell'amore e della sua forza travolgente

Charles Bukowski, di cui il 16 agosto ricordiamo l’anniversario della nascita, è uno tra i poeti più letti del secolo scorso. Lo scrittore statunitense, nei suoi numerosi racconti e nelle sue migliaia di poesie, esplora il rapporto complicato con l’esistenza, tormentata da una dipendenza distruttiva dall’alcol e da un rapporto burrascoso con il mondo.

Famosa è la sua poesia “Quando Dio creò l’amore”, un rovesciamento audace quanto suggestivo della creazione divina, per celebrare la donna amata.

L’amore come lotta

Le poesie di Bukowski raccontano relazioni reali, quotidiane, senza nascondere il narcisismo, l’egoismo e le miserie che a volte contraddistinguono l’amore. Non c’è retorica, né sentimentalismo, nei versi del poeta statunitense l’amore assume le sue sembianze prosaiche. L’amore non è elevato a sentimento purificatore, a luce bianca che squarcia le tenebre, l’amore è sesso, alcol, cibo, è tutto quanto di vero e concreto esiste fra due amanti.

Nelle sue poesie, raramente l’amore è un luogo pacifico, di ristoro per chi vi si ritrova. L’amore è per Bukowski una piaga inevitabile ed incurabile, una contesa continua tra uomo e donna, per questo “se ci fossero discariche di rottami all’inferno, l’amore sarebbe il cane che ne sorveglia i cancelli, perché l’amore è un cane dall’inferno”.

“Quando Dio creò l’amore”

Quando Dio creò l’amore non ci ha aiutato molto
quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani
quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma
quando Dio creò l’odio ci ha dato una normale cosa utile
quando Dio creò Me creò Me
quando Dio creò la scimmia stava dormendo
quando creò la giraffa era ubriaco
quando creò i narcotici era su di giri
e quando creò il suicidio era a terra

Quando creò te distesa a letto
sapeva cosa stava facendo
era ubriaco e su di giri
e creò le montagne e il mare e il fuoco
allo stesso tempo

Ha fatto qualche errore
ma quando creò te distesa a letto
fece tutto il Suo Sacro Universo.

Charles Bukowski

Henry Charles Bukowski Jr. nasce ad Andernach, in Germania, nel 1920, da padre statunitense e madre tedesca. Noto anche con il nome del suo alter-ego letterario, Henry Chinaski, Bukowski è autore di numerose opere, fra cui romanzi, racconti e poesie. Viene associato alla corrente del cosiddetto “realismo sporco”, sviluppatasi negli Stati Uniti fra gli anni ’60 e gli anni ’80 del Novecento e di cui fa parte anche Raymond Carver.

Il piccolo Charles Bukowski si trasferisce con i genitori negli Stati Uniti all’età di 3 anni. Los Angeles resterà sempre il luogo delle narrazioni dell’autore, affascinato ed anche deluso da ciò che la città gli ha offerto. Dopo essersi diplomato, Bukowski segue dei corsi di arte, giornalismo e letteratura. Comincia a scrivere all’età di 24 anni. Non smette più fino alla morte, producendo innumerevoli opere fra cui molti racconti brevi, caratterizzati da una realistica asciuttezza.

A partire dal 1960 lavora negli Uffici Postali della città, e nel 1962 resta traumatizzato dalla morte della donna che ama, Jane Cooney Baker.
Da questo tragico avvenimento hanno origine strazianti racconti e poesie che sprigionano il dolore di una vitalità e di un amore perduti per sempre. Nel 1969 Bukowski abbandona il lavoro alle poste per scrivere a tempo pieno, spinto dall’offerta dell’editore “Black Sparrow”.

La fama continua a crescere e la vita dell’uomo diviene sregolata, strabordante di vizi e sregolatezza: l’alcol, il fumo e il sesso diventano un grande topos della sua produzione letteraria. Nel 1988 si ammala di tubercolosi, ma continua a scrivere, instancabile. Muore il 9 marzo 1944, stroncato da una leucemia fulminante

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