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“Prospettiva” di Wislawa Szymborska, la poesia che riflette sul ruolo del destino in amore

A volte l'amore è questione di destino. Ce lo racconta Wisława Szymborska in "Prospettiva".

La “Prospettiva” dell’amore. Un amore che non sempre è rose e fiori. Che a volte finisce, ma che raramente esaurisce il suo potere su di noi.

La caratteristica della poesia di Wisława Szymborska sta nella grande sensibilità verso le piccole cose di ogni giorno. Spesso anche con ironia, riesce a toccare temi universali e profondissimi.

Amava profondamente la natura degli incontri semplici, segnati dal destino, inaspettati e spesso non raccontati. “Prospettiva” è una poesia che parla di questo: una prospettiva diversa sul destino che segna la vita di due persone.

“Prospettiva” di Wisława Szymborska

Si sono incrociati come estranei,
senza un gesto o una parola,
lei diretta al negozio,
lui alla sua auto.

Forse smarriti
O distratti
O immemori
Di essersi, per un breve attimo,
amati per sempre.

D’altronde nessuna garanzia
Che fossero loro.
Sì, forse, da lontano,
ma da vicino niente affatto.

Li ho visti dalla finestra
E chi guarda dall’alto
Sbaglia più facilmente.

Lei è sparita dietro la porta a vetri,
lui si è messo al volante
ed è partito in fretta.
Cioè, come se nulla fosse accaduto,
anche se è accaduto.

E io, solo per un istante
Certa di quel che ho visto,
cerco di persuadere Voi, Lettori,
con brevi versi occasionali
quanto triste è stato.

La fugacità degli incontri

È diversa la prospettiva di chi, da lontano, guarda due persone segnate da un destino amaro. Un destino che le fa sfiorare ma non toccare, che le fa vedere ma non guardare. Un destino fatto di secondi e non di veri incontri.

La scena descritta in “Prospettiva” rappresenta due completi estranei che, con il solo sguardo veloce, fugace, si sono incontrati e forse trovati. Il resto del mondo scorre, la gente si muove, ma Wislawa Szymborska descrive tutto come un fermo immagine (“lei diretta al negozio, lui alla sua auto”).

Il momento è breve, inaspettato. Loro sono “smarriti, distratti o immemori” e non si rendono conto del breve fulmineo lampo che li ha colpiti. Come se l’amore li accecasse, come se i loro destini si fossero presi per mano. La poetessa ha lo sguardo esterno, di chi vede due vite incrociarsi e perdersi subito.

Questi sono gli incontri, spesso. Questo è il destino amaro di chi dovrebbe fermarsi ed afferrarsi, e non distrarsi e andarsene. Visto da fuori, questo tempismo mancato, è triste. E nulla, assolutamente nulla, sembra essere accaduto.

Wisława Szymborska

Wisława Szymborska è la più celebre poetessa polacca mai esistita. Tra le più amate e apprezzate dal grande pubblico, le sue raccolte hanno raggiunto numeri di vendita incredibili, pari ai più importanti autori di prosa, nonostante Szymborska abbia più volte ironizzato sul fatto che la poesia piace a non più di due lettori su mille.

Nata il 2 luglio del 1923 in una piccola città della Polonia occidentale di nome Kornik, l’autrice di “Prospettiva”  è cresciuta a Cracovia, dove ha studiato Lettere e Sociologia.

Abbandonati gli studi per via dei problemi economici della famiglia, ha iniziato a lavorare nelle ferrovie. Grazie a questo lavoro, è riuscita a scampare alla deportazione tedesca della Seconda Guerra Mondiale. Szymborska ha poi lavorato come segretaria per una rivista di didattica e, allo stesso tempo, come illustratrice di libri. Molto attiva nella vita culturale della città, ha collaborato nel dopoguerra alla rivista “Walka” (Lotta).

Le poesie di Wisława Szymborska sono state pubblicate su varie riviste prima di essere racchiuse in vere raccolte poetiche. Il primo componimento, “Cerco una parola”, è uscito nel marzo 1945 sul quotidiano Dziennik Polski.

Dopo la pubblicazione delle sue prime raccolte, l’autrice ha ottenuto incarichi di redattrice in diverse riviste polacche. La terza raccolta poetica, “Appello allo Yeti” ha consacrato Szymborska al grande pubblico e alla critica. In seguito a numerosi premi e riconoscimenti, ottenuti tanto in Polonia quanto all’estero, è stata insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 1996.

Wisława Szymborska ci ha lasciati il 1° febbraio del 2012 nella sua casa a Cracovia, morta nel sonno a causa di una malattia che l’ha consumata in pochi mesi.

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