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“Hallelujah”, il capolavoro di Leonard Cohen

Il 21 settembre è il compleanno di Leonard Cohen. Celebriamo il grande cantante poeta condividendo il significato di "Hallelujah" una delle canzoni più belle di sempre

Il 21 settembre 1934 nasceva Leonard Cohen uno dei più celebri, influenti e apprezzati cantautori. Poche canzoni nella storia della musica hanno saputo interpretare così bene come “Hallelujah” di Leonard Cohen il sentire comune.

Il fatto che già nel 2010 si contavano circa 200 cover del brano registrate e pubblicate ufficialmente parla chiaro.

Cantanti di tutto il mondo (in primis Bob Dylan, John Cale e Jeff Buckley) si sono sentiti rappresentati a tal punto dal brano da decidere di cantare a loro volta questa preghiera ispirata alla bellezza e all’amore.

D’altra parte, come diceva William Faulkner, “la poesia è l’intera storia del cuore umano su una capocchia di spillo”. 

Una canzone che Cohen ha impiegato due anni a scrivere e che ha modificato varie volte negli anni, come se di quel capolavoro fosse ancora in cerca della forma perfetta.

Il fascino di un enigma senza soluzione

Come disse una volta all’Indipendent lo stesso Cohen, “la canzone spiega che diversi tipi di hallelujah esistono, e tutte le hallelujah perfette e infrante hanno lo stesso valore.

È un desiderio di affermazione della vita, non in un qualche significato religioso formale, ma con entusiasmo, con emozione”.

Un inno alla vita, quindi, e alle gioie e le sofferenze che contiene inevitabilmente. “So che c’è un occhio che ci sta guardando tutti – raccontò, – c’è un giudizio che valuta ogni cosa che facciamo”.

Una canzone enigmatica, che si presta a diverse interpretazioni: una preghiera a dio, la dedica a una donna, un canto malinconico, o forse tutto questo assieme e molto altro.

D’altra parte, Borges diceva che ogni poesia è misteriosa e che nessuno sa interamente ciò che gli è stato concesso di scrivere”.

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Tra cielo e terra

Parla del cielo ma soprattutto della terra, perché la fede era forte ma “avevi bisogno di prove”.

Jeff Buckley, uno dei più grandi interpreti di questa canzone, disse una volta in un’intervista, come riporta il Guardian, che «chiunque ascolti chiaramente Hallelujah scoprirà che è una canzone che parla di sesso, di amore, della vita sulla terra.

L’alleluia non è un omaggio a una persona adorata, a un idolo o a Dio, ma è l’alleluia dell’orgasmo. È un’ode alla vita e all’amore».

Pablo Neruda diceva che “la poesia è un atto di pace”. “Hallelujah” di Leonard Cohen è una poesia a pieno titolo.

Allelujah di Leonard Cohen (Testo tradotto)

Ho sentito di un accordo segreto
Suonato da David e gradito al Signore 
Ma a te della musica non importa poi molto, vero?
Beh, fa così:
Il quarto, il quinto
Il minore scende, il maggiore sale
Il re perplesso compone l’Allelujah

Allelujah (x4)

La tua fede era salda ma avevi bisogno di una prova
La vedesti fare il bagno dalla terrazza 
La sua bellezza e il chiaro di luna ti vinsero
Lei ti legò
Alla sedia della cucina
Ti spaccò il trono, ti rase i capelli
E dalle labbra ti strappò l’Allelujah. 

Allelujah (x4)

Dici che ho pronunciato il Nome invano
Ma se non lo conosco nemmeno il Nome
Ma anche se fosse, a te poi cosa importa?
C’è un’esplosione di luce
In ogni parola
E non importa se tu abbia sentito
La sacra o la disperata Allelujah

Allelujah (x4)

Ho fatto del mio meglio, non era granché
Non provavo nulla, così ho provato a toccare 
Ho detto il vero, non sono venuto per prenderti in giro 
E anche se
è andato tutto storto
Mi ergerò davanti al Dio della Canzone
E dalle mie labbra altro non uscirà che Allelujah 

Allelujah…

Hallelujah di Leonard Cohen (testo originale)

Now I’ve heard there was a secret chord
That David played, and it pleased the Lord
But you don’t really care for music, do you?
It goes like this
The fourth, the fifth
The minor fall, the major lift
The baffled king composing Hallelujah

Hallelujah (x4)

Your faith was strong but you needed proof
You saw her bathing on the roof
Her beauty and the moonlight overthrew you
She tied you
To a kitchen chair
She broke your throne, and she cut your hair
And from your lips she drew the Hallelujah

Hallelujah (x4)

You say I took the name in vain
I don’t even know the name
But if I did, well really, what’s it to you?
There’s a blaze of light
In every word
It doesn’t matter which you heard
The holy or the broken Hallelujah

Hallelujah (x4)

I did my best, it wasn’t much
I couldn’t feel, so I tried to touch
I’ve told the truth, I didn’t come to fool you
And even though
It all went wrong
I’ll stand before the Lord of Song
With nothing on my tongue but Hallelujah

Hallelujah…

Testo e musica: Leonard Cohen
Arrangiamenti: John Lissauer

Traduzione italiana del testo originale di Leonard Cohen: © Yuri Garrett/Leonardcohen.it 2014.

Una canzone cantata da tutti

Hallelujah è la canzone più celebre di Leonard Cohen, ma esistono una miriade di covers registrate da artisti del calibro di Bob Dylan, Bon Jovi e Rufus Wainwright.

Alla CBC Radio, Cohen disse: “Credo sia una bella canzone ma penso che l’abbiano cantata in troppi”.

Si narra che la canzone venne scritta al Royalton Hotel di New York, dove Cohen produsse oltre ottanta versi prima di scegliere quelli della versione definitiva.

Hallelujah ha inizialmente riscosso poco successo e sarà solo grazie a una cover di John Cale del 1991, costruita partendo da alcuni versi aggiunti in concerto da Cohen, che le permette di attirare anche l’attenzione del cantante Jeff Buckley.

Quest’ultimo ne inciderà infatti una sua versione, basata su quella di Cale, nell’album Grace (1984).

Il video ufficiale di Hallelujah di Leonard Cohen

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