“Non rifiutare i sogni” è una poesia di Pedro Salinas contenuta nella raccolta “Il corpo, favoloso”, ultima parte della trilogia amorosa “Lungo lamento”. È una poesia, questa, che incita il lettore a sognare per vedere la vita in modo differente.
“Non rifiutare i sogni”
Non rifiutare i sogni in quanto sogni.
Tutti i sogni possono
esser realtà, se il sogno non finisce.
La realtà è un sogno. Se sogniamo
che la pietra è la pietra, quello è la pietra.
A correre nei fiumi non è un’acqua,
ma è un sognare, l’acqua, cristallino.
Maschera i propri sogni
la realtà e dice:
«Io sono il sole, i cieli, l’amore».
Mai però se ne va, mai si allontana,
se fingiamo che sia più d’un sogno.
E viviamo sognandola. Sognare
è quel modo che l’anima
ha per non farsi mai sfuggire
quel che le sfuggirebbe se smettessimo
di sognare che è vero quello che non esiste.
Solo muore
un amore se non è più sognato
fatto materia e che si cerca in terra.
Sognare per la vita
Nella poesia “Non rifiutare i sogni”, Salinas ci incita a sognare. Ci spiega che non dobbiamo rinnegare i nostri sogni solo perché possono sembrare astratti e fantasiosi, non dobbiamo averne paura, ma lasciarci catturare dalla loro magia. Tutta la natura è un sogno e lo stesso vale per la vita. Dobbiamo credere in ciò che la nostra mente crea quando sogniamo, in modo che il sogno si concretizzi nella realtà. Un po’ la stessa visione cantata nella fiaba di Cenerentola “I sogni son desideri / di felicità”. Sogniamo ciò che vorremmo accadesse, sogniamo ciò che amiamo e desideriamo. La dimensione onirica ci aiuta a capire cosa davvero cerchiamo nella vita e allo stesso tempo può aiutarci a realizzarlo.
“La mia sera”, la poesia di Pascoli sulla quiete dell’animo
“La mia sera” è una poesia di Giovanni Pascoli composta nel 1900 e contenuta nella raccolta “Canti di Castelvecchio”
Pedro Salinas
Pedro Salinas nacque a Madrid il 27 novembre 1891 dove visse per la prima giovinezza. Dopo due anni di studi in Legge, si iscrisse alla facoltà di Lettere e conseguì la laurea in letteratura spagnola. Nel 1915 si sposa. Si trasferì per tre anni a Parigi come lettore di spagnolo alla Sorbona; al rientro in patria vinse un concorso per la cattedra di lingua e letteratura spagnola e scelse la sede di Siviglia dove insegnò per nove anni. Nel ’36 parte per gli Stati Uniti per un incarico temporaneo, ma non tornerà più in patria. Morirà a Boston, il 4 novembre 1951.
Alice Turiani