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“Lentamente muore”, la poesia di Martha Medeiros, un inno alla vita

"Lentamente muore" è una celebre poesia scritta da Martha Medeiros e spesso erroneamente attribuita al poeta cileno Pablo Neruda.

“Lentamente muore” è una celebre poesia spesso erroneamente attribuita al poeta cileno Pablo Neruda. In realtà la poesia è di Martha Medeiros, che la pubblicò nel 2000 sul quotidiano Zero Hora di Porto Alegre, in Brasile. Con questa poesia Martha Medeiros celebra la vita all’insegna delle emozioni, dell’istinto, della naturalezza.

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Poesie di Neruda ed errori di attribuzione

Oggi ricorre l’anniversario della nascita di Pablo Neruda (Parral, 12 luglio 1904 – Santiago del Cile, 23 settembre 1973), poeta che amo molto nonchè attivista cileno, considerato una delle più importanti figure della letteratura latino americana contemporanea…

Un’ode alla pienezza della vita

‘’Evitiamo la morte a piccole dosi’’. Così vede la vita Martha Medeiros. Un continuo evitare l’appassimento del nostro essere. Questo perché siamo impegnati a vivere una vita fatta di razionalità, di staticità, di poca bellezza. Rendiamo piatte le nostre esistenze entrando in un vortice monotono di emozioni sbiadite. E così ci troviamo a respirare invece di vivere realmente. Perché vivere davvero, come dice la poetessa, significa non essere schiavi delle abitudini, significa saper trovare sempre strade nuove, stimoli.

Lentamente muore chi rinuncia ai propri sogni, chi non sa osservare il mondo. Lentamente muore chi rimane nella proprio comfort zone. Leggiamo un elenco di situazioni dove la vita, invece che prenderla multiforme ed emozionante così com’è, viene dipinta di apatia. Una riflessione saggia, quella che questa poesia può farci fare, sulle piccole cose da non dare più per scontato. Ma anche una riflessione importante da fare sulla pazienza, come è scritto nella parte finale, unica arma per raggiungere la felicità.

Lentamente muore, la poesia che ci sprona a vivere una vita diversa

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia di vestire un colore nuovo,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero al bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in sé stesso.
Muore lentamente,
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare.
Muore lentamente,
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore,
chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicità.

 

Stella Grillo

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