La poesia “L’amore, quando si rivela” di Fernando Pessoa descrive come ci si sente in certi momenti quando si ama non nel senso canonico del termine. In questi versi il poeta portoghese esprime la bellezza dell’amore improvviso, che non arriva frutto di un innamoramento tra due persone che si iniziano a conoscere e frequentarsi. Ciò può lasciare senza parole, incapaci di manifestare ciò che si prova perché colti alla sprovvista,
La rivelazione dell’amore
Con questa poesia, Pessoa analizza l’impossibilità dell’amore spesso di palesarsi a parole e gesti, in quanto “Sa bene guardare lei, Ma non le sa parlare.” Ciò è dovuto al fatto di non riuscire a esprimere all’esterno ciò che si prova in quel preciso istante. Tacendo, poi, si può venir interpretati come persone che non stanno provando un reale sentimento. Ciò perché spesso in amore “Chi vuol dire quello che sente / Resta senz’anima né parola.”
Poesie eteronime
La caratteristica che contraddistingue le poesie d’amore di Fernando Pessoa è la continua creazione di eteronimi, ovvero dei veri e propri alter ego poetici dell’autore, che vivono vite autonome e scrivono poesie con stili differenti. I quattro eteronomi più noti, ovvero quelli con la maggiore produzione poetica, sono Álvaro de Campos, Ricardo Reis e Alberto Caeiro, le cui poesie sono raccolte nell’opera Un’affollata solitudine. Poesie eteronime.

Le poesie più belle di Fernando Pessoa
Scopri alcune delle poesie più belle di Fernando Pessoa, uno dei più importanti poeti portoghesi del Novecento.
La poesia
L’amore, quando si rivela,
Non si sa rivelare.
Sa bene guardare lei,
Ma non le sa parlare.
Chi vuol dire quel che sente
Non sa quel che deve dire.
Parla: sembra mentire…
Tace: sembra dimenticare…
Ah, ma se lei indovinasse,
Se potesse udire lo sguardo,
E se uno sguardo le bastasse
Per sapere che stanno amandola!
Ma chi sente molto, tace;
Chi vuol dire quello che sente
Resta senz’anima né parola,
Resta solo, completamente!
Ma se questo potesse raccontarle
Quel che non oso raccontarle,
Non dovrò più parlarle,
Perché le sto parlando…