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“Per te amore mio”, l’inno all’amore libero di Jacques Prévert

Tutti noi cerchiamo l'amore, anche quando non lo ammettiamo. Ma l'amore non è tale se non è espressione di libertà. Ce lo racconta Prévert nella poesia "Per te amore mio".

Le poesie di Jacques Prévert ci scaldano il cuore, ci fanno vibrare l’anima. Parlano dei nostri amori e delle nostre storie, indistintamente dalla nostra età o dalla nostra provenienza. Sono componimenti universali in grado di superare la sfida del tempo e dello spazio. È così anche per “Per te amore mio“.

Prevert è forse il poeta francese più noto in tutto il mondo. Sono proprio i suoi versi d’amore quelli che lo hanno reso un poeta senza tempo. La poesia “Per te amore mio” è una dedica struggente ad un amore finito, che ancora però vive nel cuore del poeta. La poesia dà il titolo all’omonima raccolta di poesie dell’autore.

“Per te amore mio” di Jacques Prévert

Per te amore mio
Sono andato al mercato degli uccelli
E ho comprato uccelli
Per te
amor mio
Sono andato al mercato dei fiori
E ho comprato fiori
Per te amor mio
Sono andato al mercato di ferraglia
E ho comprato catene
Pesanti catene
Per te
amor mio
E poi sono andato al mercato degli schiavi
E t’ho cercata
Ma non ti ho trovata
amore mio.

Amare qualcuno significa lasciarlo libero

Amare qualcuno significa lasciarlo libero, libero di essere e di vivere, anche senza di noi. Così il poeta parla della condizione di chi ama da solo, di chi ama in disparte e continua a fare ciò che faceva prima, nel vano tentativo di ritrovare quell’amore perso.

La formula “per te amore mio” si ripete anaforicamente, quasi come a sottolineare la sacralità di ogni gesto, di ogni azione pensata e attuata per quell’amore.

In questa ricerca c’è uno stato d’animo che domina l’intera atmosfera: la malinconia. Con il suo linguaggio semplice, diretto ma comunque sempre evocativo, Jacques Prévert racconta della ricerca un po’ folle ed onirica che ognuno di noi, ad un certo punto della vita, conduce con lo scopo di trovare un’anima affine.

Un qualcuno che alla fine non si trova, non c’è, e sa regalarci solo la propria assenza.

Prévert conclude la poesia con un termine forte che rimbomba nelle orecchie tanto da apparire fuori posto nell’impianto del componimento: “schiavitù”, il mercato della schiavitù. Cosa vuole significare?

Beh, che l’amore non va cercato in alcuna forma di dipendenza, possessione, mania, e quindi non deve essere declinato in alcuna forma di schiavitù. Perché l’amore è libertà.

E se veramente si ama qualcuno, allora, alla fine della nostra ricerca, dobbiamo anche accettare di non trovarlo, come recitano i versi finali di questa commovente poesia:

“E t’ho cercata
Ma non ti ho trovata amore mio.”

Jacques Prévert

L’autore di “Per te amore mio”, nato nel 1900 e scomparso nel 1977, è forse il poeta francese più popolare del XX secolo.

Attratto fin da giovane dalla lettura e dallo spettacolo, una volta terminati gli studi a Parigi, si guadagna da vivere svolgendo vari piccoli lavori.

Prévert scrive poesie molto immediate, create per entrare nella vita dei lettori. Il tema dominante della sua produzione letteraria è l’amore.

L’autore trova in tale sentimento un potente strumento capace di salvare il mondo. Ma attraverso la poesia di Prévert trova espressione anche un desiderio estremo di libertà.

Le due tematiche si intrecciano, così, dando vita a versi memorabili e senza tempo, da cui risulta una verità che ognuno di noi dovrebbe ricordare per la vita: l’amore non si può incatenare o forzare.

Esso è quanto di più spontaneo esista al mondo. Chiunque provi ad istituzionalizzarlo o a sottometterlo, finisce inevitabilmente per perderlo.

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