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“La notte prende in segreto”, la dolce poesia d’amore ambientata in una notte magica

"La notte prende in segreto" è una poesia intensa che dipinge un quadro molto suggestivo incastonato nella notte.

La poesia di R.M. Rilke è una poesia particolarmente suggestiva, in grado di dipingere luoghi e circostanze magiche.

Nel componimento “La notte prende in segreto”, il poeta descrive un sogno fatto di pace, amore, passione, immersi nel cielo e nell’aurea dell’alba. Un’atmosfera delicata, dove gli animi si elevano e sanno amarsi.

“La notte prende in segreto” di R.M. Rilke

La notte prende in segreto dai tuoi capelli
dimenticati riflessi tra le pieghe della tenda.
Guarda, desideravo soltanto le tue mani tra le mie
e quiete e silenzio e in me profonda pace.
Così la mia anima s’accresce e spezza in mille
schegge la monotonia dei giorni; e si fa immensa:
sul suo molo al chiarore dell’alba
muoiono le prime onde dell’eternità.

Amore in movimento

“La notte prende in segreto” è una poesia che ci trascina negli abissi di un cuore innamorato. Breve ma lenta nello sviluppo, ha bisogno di tempo perché il suo sapore si sedimenti nelle papille gustative della nostra mente.

Una lettura non basta per apprezzare la rara bellezza di versi d’amore che non sono affatto scontati, e che ci trasportano in un mondo dolce e soffuso di tenerezza, con un movimento che parte dall’esterno, arriva nei meandri dell’anima per poi uscirne di nuovo con i versi finali.

Una notte magica fatta di amore

Rilke descrive la notte più dolce, quella fatta di amore, dove le mani si intrecciano e le anime si elevano. Un dipinto magico, che fa sognare il poeta e anche noi.

La capacità dello scrittore sta proprio nel farci vivere quelle emozioni, intensamente quanto le vive lui. Ci sembra di sentire quel silenzio, di vedere il chiarore dell’alba, le onde.

La carezza delle mani dell’amata, sembra un’esplosione nel buio, in grado di scuotere totalmente lo scrittore (“Così la mia anima s’accresce e spezza in mille, schegge la monotonia dei giorni; e si fa immensa..”). Da lì, da quel momento magico inscritto nella notte, si spalanca qualcosa di indescrivibile, come l’eternità.

La poesia Rainer Maria Rilke

La poesia di Rainer Maria Rilke è fortemente legata alla volontà di esaltare la realtà soggettiva ed individuale dell’uomo.

Nella sua poetica assume grande importanza la filosofia di Friedrich Nietzsche che porta Rilke allo sviluppo di una nuova idea di Dio lontano da quello statico e sterile della Chiesa.

Rilke crede nella vita terrena dell’umanità. Non bisogna attendere di morire per cominciare a vivere in modo pieno la propria esistenza.

Dio è presente nella vita di ogni giorno e si esprime anche nelle espressioni artistiche tipiche dell’uomo.

Rilke esalta soprattutto le esperienze soggettive del mondo, per cui una cosa ha significato solo se l’uomo le dà un significato soggettivo e vissuto, in pratica un oggetto esprime il solo significato che ha per noi.

Per questa sua poetica di matrice relativistica egli viene spesso accostato alla corrente simbolista.

Rainer Maria Rilke

Rainer Maria Rilke (1875-1926) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo austriaco di origine boema.

Ritenuto uno dei massimi poeti di lingua tedesca, ci ha lasciato versi straordinari, fra cui spiccano “Elegie duinesi”, “Sonetti a Orfeo” e “I quaderni di Malte Laurids Brigge”.

Figlio di un ex militare che lavorava come amministratore per un privato, Rainer Maria Rilke ha vissuto un’infanzia tranquilla, almeno finché i genitori non si separarono, costringendo il giovane a vivere con la madre che, poco tempo dopo l’affidamento, mandò il figlio a studiare in una scuola militare.

Da questo periodo particolarmente duro per R.M. Rilke, nasce la prima fase della sua produzione: è negli anni della scuola militare, infatti, che l’autore si cimenta nelle prime poesie e nella stesura di un diario e di un saggio storico.

Da qui in poi, diverse strade si aprirono al giovane uomo: la carriera militare, subito scartata, lasciò il posto alla decisione di intraprendere gli studi di giurisprudenza. Poi gli studi d’arte, i viaggi, gli amori… Con una sola costante: la scrittura, che in effetti diventò la vocazione della sua vita, fino alla fine.

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