Il gatto inverno di Gianni Rodari è una poesia che celebra la fantasia dei bambini e dei ragazzi, responsabile come spesso accade delle loro distrazioni durante le lezioni.
Il messaggio del Maestro d’Omegna è chiaro, la fantasia dei bimbi non va repressa e anzi andrebbe liberata, al costo di dedicare qualche minuto delle lezioni permettendo ai bambini di dare sfogo alle loro distrazioni. La fantasia non può essere in nessun nmodo imprigionata.
Il gatto inverno fa parte della sezioneLa famiglia Punto-e-virgoladel libro Filastrocche in cielo e in terra di Gianni Rodari, pubblicato da Einaudi, con le illustrazioni di Bruno Munari, per la prima volta nel 1960
Leggiamo questa originale poesia di Gianni Rodari per vivere la magia dei suoi versi e scoprirne il significato.
Il gatto inverno di Gianni Rodari
Ai vetri della scuola stamattina
l’inverno strofina
la sua schiena nuvolosa
come un vecchio gatto grigio:
con la nebbia fa i giochi di prestigio,
le case fa sparire
e ricomparire;
con le zampe di neve imbianca il suolo
e per coda ha un ghiacciolo…
Sì, signora maestra,
mi sono un po’ distratto:
ma per forza, con quel gatto,
con l’inverno alla finestra
che mi ruba i pensieri
e se li porta in slitta
per allegri sentieri.
Invano io li richiamo:
si saranno impigliati in qualche ramo
spoglio;
o per dolce imbroglio,
chiotti, chiotti,
fingon d’esser merli e passerotti.
Non freniamo la fantasia dei bambini
Il gatto inverno è una filastrocca di Gianni Rodari che dona un messaggio di grande significato. La fantasia non va repressa in nessun modo, ma va liberata e fatta volare. Questo vale a maggior ragione per i più piccoli, perché aprire la mente dei bambini permettendo loro di guardare alla vita da diverse prospettive, può generare quell’apertura mentale utile per crescere positivamente.
Nella poesia l’inverno veste i panni di un gatto grigio, che finisce per distrarre un bambino dalla lezione scolastica. Nella logica che per anche l’inverno più grigio, grazie alla fantasia tipica dei bambini e dei ragazzi, offre la sua parte più giocosa e positiva. Per Rodari valorizzare la fantasia significa, arricchire la mente, ecco perché anche la distrazione se condivisa può offrire valore.
L’inverno alla finestra, per un bambino si trasforma in fantasia, il grigiore tipico invernale diventa il mantello del piccolo felino, in grado di donare agli occhi del bambino immagini giocose, fantastiche.
Il bambino è distratto mentre la maestra spiega la lezione viene scoperto dalla maestra, non è attento e quindi lo riprende. Immediatamente il bambino non si tira indietro, non cerca scuse, ma con la fantasia tipica della sua età espone all’insegnante un racconto fantastico che giustifica la sua sbadataggine.
La grandezza della poesia sta proprio in questo, dietro una semplice distrazione scolastica, c’è qualcosa di più profondo.
Il bambino riesce e a trovare in modo automatico e non del tutto scontato una scusa originale alla sua distrazione. Questo offre il senso di ciò che la fantasia può riuscire a fare.
Proprio per questo la fantasia non merita di essere repressa, ma va liberata perché se gestita adeguatamente può cambiare il modo di vedere le cose e diventare un’arma educativa fenomenale, potentissima. Ogni repressione finisce inevitabilmente per generare effetti non ideali per la crescita dei piccoli e in generale per ogni attività che riguarda la futura crescita nella società.
L’ingenuità dei bambini è pura magia
Leggendo la poesia più in profondità possiamo dare maggiore significato al messaggio di Gianni Rodari.
Nella filastrocca l’inverno viene paragonato a un gatto grigio che si strofina contro i vetri della scuola, provocando non la solita tristezza che può esprimere il grigio inverno, ma immagini fantastiche giocose.
Negli occhi del bambino che guarda fuori dalla finestra l’effetto della nebbia invernale nasconde e rivela le case come in un gioco di magia. Il gatto-inverno lascia impronte di neve sul terreno e ha un ghiacciolo come coda, enfatizzando il freddo e il gelo della stagione più fredda, ma visto in un modo poetico e divertente.
Il bambino ammette: “Sì, signora maestra, mi sono un po’ distratto”, ma in modo spontaneo offre una scusa alla maestra di grande bellezza:
“ma per forza, con quel gatto,
con l’inverno alla finestra
che mi ruba i pensieri
e se li porta in slitta
per allegri sentieri.”
L’ingenuità dei bambini è pura magia, qualcosa che lascia senza parole, ma che fa capire il mondo fantastico che vive nel cervello dei più piccoli.
Il grigio e freddo inverno diventa qualcosa di irresistibile. Il bambino non può fare a meno di farsi distrarre da quel “gatto” che gioca fuori. I suoi pensieri vengono rubati e portati via su una slitta lungo sentieri allegri, richiamando l’idea della spensieratezza e del gioco invernale.
Ma, il bambino da un ulteriore prova della sua genialità. Affermando che lui vorrebbe essere attento, ma non può riprendersi i suoi pensieri per concentrarsi sulla lezione, perché sono rimasti bloccati tra i rami spogli degli alberi invernali.
I pensieri del bambino, invece di tornare da lui, nell’aula, a seguire la lezione, si trasformano in uccellini, chiedono la libertà di poter volare e vivere il loro gioco.