Sei qui: Home » Poesie » “Giardino d’inverno”, la poesia sull’amore a distanza di Erich Fried

“Giardino d’inverno”, la poesia sull’amore a distanza di Erich Fried

Scopri "Giardino d'inverno" di Erich Fried poesia dedicata all'amore vissuto attraverso la corrispondenza. Un inno alla crescita e alla cura dell'amore

Giardino d’inverno è una poesia di Erich Fried che vogliamo dedicare a tutti coloro che sono costretti a vivere il loro amore a distanza. 

Giardino d’inverno (Wintergarten) fa parte della raccolta Liebesgedichte (poesie d’amore) (1979), tutte dedicate ai sentimenti intimi e intensi che caratterizzano una parte della vita poetica di Erich Fried.

Una poesia che con parole semplici riesce a scaldare il cuore di tutti coloro che vivono nell’attesa che la lontananza si riduca fino a diventare nulla.

Le feste finiscono e si ritorna al lavoro o allo studio. Le partenze sono il momento in cui per molte l’amore sarà a distanza.

Sono ormai moltissime le coppie che per motivi di lavoro o di studio devono accettare di vivere in luoghi diversi, molte volte a centinaia di km di distanza.

La separazione è vero che deve essere accettata e superata, a parole è tutto semplice. I fatti, purtroppo, sono diversi.  Non vivere vicino alla persona che si ama brucia il cuore di rabbia. Lascia perenne l’amarezza di una visione mediata dalle lettere.

Oggi, quelle lettere che cercavano di colmare la distanza sono sostituite sempre più dagli schermi dei dispositivi tecnologici, che potrebbero rendere ancora più amara la lontananza.

Quando quello schermo si spegne, un fitta parte dal centro dello stomaco e colpisce tutto il corpo. Molte volte le lacrime cercano di spegnere quel bruciore che arde l’anima, ma senza alcun successo,

L’attesa del rivedersi diventa tristezza del vivere. La magia di Giardino d’inverno di Erich Fried sta tutta qua. Il poeta tedesco riesce cogliere e a dare voce ad uno stato d’animo collettivo che coinvolge migliaia, forse milioni di persone. 

Per questo, nella poesia Giardino d’inverno, racconta di un sentimento in grado di durare nel tempo e in grado di crescere nonostante le intemperie della vita. Una poesia toccante, che ci scalda il cuore, anche quando il freddo dell’inverno 

Giardino d’inverno di Erich Fried

La tua busta
con i due francobolli gialli e rossi
ho piantato
in un vaso di fiori
Voglio
innaffiarlo ogni giorno
voglio che germoglino
le tue lettere
Belle
e tristi lettere
lettere
che di te hanno l’odore
Avrei dovuto
farlo prima
non ora
che l’anno si è inoltrato.

L’amore costretto a resistere al tempo e alla distanza

Questa poesia di Erich Fried è una poesia semplice, come semplice è il suo linguaggio, ma che, proprio per questo, è in grado di arrivare dritta ai nostri cuori.

Giardino d’inverno è in grado di scaldarci e di farci sentire protetti. Fin dall’inizio della poesia emerge la mancanza della persona amata.

Per resistere alla mancanza e per tenere viva la speranza, Erich Fried ci offre una metafora poetica meravigliosa. 

Per far sì che quell’amore non smetta mai di cessare, malgrado la distanza, 

La tua busta
con i due francobolli gialli e rossi
ho piantato
in un vaso di fiori

La busta, la carta, i francobolli diventano semi che vanno custoditi e curati per far sì che quell’amore possa sempre vivere, germogliare ogni giorno sempre di più.

Le lettere diventano in tal modo il ponte che colma le distanze e la linfa vitale dell’amore stesso. Bisogna aggrapparsi per forza a qualcosa se si vuole sopravvivere a quel senso di solitudine che solo la persona che ami, con il suo profumo, riesce far svanire.

Tutto finisce, ma c’è sempre un nuovo inizio. Non importa se non lo abbiamo fatto prima, ma bisogna trovare l’antidoto al senso di abbandono.

Purtroppo, la partenza è avvenuta o sta per avvenire. Facciamo che quelle lettere, quei telefoni, quei computer diventino piante che diano vigore all’amore, sempre. Non c’è via d’uscita.

Chi è Erich Fried

Erich Fried nacque a Vienna il 6 maggio 1921 e morì a Baden Baden (Germania) il 22 novembre 1988.

Nel 1938 lasciò l’Austria e si trasferì a Londra, per sfuggire alla persecuzione razziale nazista.

A Londra completò la sua formazione e cominciò a fare diversi lavori prima di affermarsi come traduttore, giornalista, scrittore, autore radiofonico e commentatore per la BBC.

In tutti i settori della sua produzione, Erich Fried affiancò l’impegno politico alla sperimentazione formale.

È autore di numerosi volumi di poesie come Germania (Deutschland, 1944), Contestazioni (Anfechtungen, 1967), Cento poesie senza patria (100 Gedichte ohne Vaterland, 1978).

Tra i romanzi e racconti: Figli e pazzi (Kinder und Narren, 1957), Un soldato e una ragazza (Ein Soldat und ein Mädchen, 1960), Quasi tutto il possibile (Fast alles Mögliche, 1975).

Nei suoi testi la sperimentazione formale si unisce all’impegno politico. Nel 1988 viene pubblicato un suo libro di poesie: “È quel che è. Poesie d’amore di paura di collera”, che avrà grande successo per il pubblico italiano.

© Riproduzione Riservata