Quando compone “Fase d’oriente” Giuseppe Ungaretti si trova in guerra, sulle montagne del carso, è infatti il 1916. La poesia verrà poi pubblicata nella raccolta “L’allegria” sotto la sezione “Il porto sepolto”. Una poesia che aiuta l’autore ad evadere in un momento pesante della giornata.
“Fase d’oriente”
Nel molle giro di un sorriso
ci sentiamo legare da un turbine
di germogli di desiderio
Ci vendemmia il sole
Chiudiamo gli occhi
per vedere nuotare in un lago
infinite promesse
Ci rinveniamo a marcare la terra
con questo corpo
che ora troppo ci pesa.
Un pensiero felice
In quel momento il poeta si trovava in guerra, lo scenario, così come la situazione generale, è tragico. Sappiamo che il suo sfogo per superare le atrocità vissute consisteva nello scrivere poesie. Con questa poesia Giuseppe Ungaretti ci svela una sorta di momento di debolezza, un’evasione mentale per superare ciò che stava vivendo in quel momento. È infatti racchiuso nella prima strofa il ricordo di ciò che lo fa stare bene, il sorriso di qualcuno. La magia con cui il poeta descrive la forza del sorriso è di una potenza e allo stesso tempo delicatezza ineguagliabile. Ungaretti chiude gli occhi e torna a vedere quel sorriso, a sentire quel desiderio felice nascere nel cuore, salvandosi, in questo modo, dalla disperazione.
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Giuseppe Ungaretti
Giuseppe Ungaretti è nato ad Alessandria d’Egitto l’8 febbraio 1888 e morto a Milano il 1° giugno 1970. Durante gli anni della scuola Ungaretti ha iniziato a provare un amore per la poesia, si è avvicinato alla letteratura francese e a quella italiana grazie alle opere di autori come Mallarmé, Baudelaire, Rimbaud e Leopardi. Nel 1912 si è trasferito a Parigi per studiare all’università: ha frequentato per due anni le lezioni del filosofo Bergson, del filologo Bédier e di Strowschi alla Sorbonne e al Collège de France. Ha potuto conoscere molte importanti personalità dell’ambiente artistico internazionale. Nel 1915 si è arruolato come volontario. Nel 1942 Ungaretti è tornato in Italia dopo un periodo da docente in Brasile.
Alice Turiani