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“Consigli per ammalarsi poco”, una poesia di Franco Arminio per ripartire

"Resta imperfetto...". Inizia così la poesia di Franco Arminio per ricominciare a vivere dopo il trauma della pandemia

Dopo che la pandemia ha sconvolto le nostre vite, come possiamo ripartire? Chi può salvare i tanti piccoli paesi? A raccontarcelo è Franco Arminio, il poeta paesologo, che da anni ha intrapreso un viaggio nei piccolo borghi italiani. Partendo da Bisaccia, paese natale del poeta, per arrivare a Torella del Sannio, quello in cui ci conduce Franco Arminio è viaggio in cui si attraversano i luoghi di un’Italia minore a 40 anni dal terremoto dell’Irpinia al presente di una pandemia che ha stravolto le nostre vite.

Franco Arminio posa lo sguardo sull’umanità dei piccoli paesi, per raccontare come la chiusura li abbia trasformati e come da questa tragedia si possa rinascere. E’ questo il filo conduttore che attraversa la sua ultima racconta di poesia “La cura dello sguardo“, che uscirà a luglio, edita da Bompiani. 

“La cura dello sguardo” di Franco Arminio

In queste pagine il poeta Franco Arminio torna a offrirci le sue parole per illuminare il presente, offrendo il suo corpo come testimonianza, come repertorio di tentativi e rimedi. “Ho vanamente cercato la guarigione scrivendo. La ferita è ancora qui. Col tempo mi sono cresciuti dentro consigli che posso dare.” Pagine fitte come gli scaffali di un antico speziale si distendono in racconti che spesso hanno la densità dei versi e chiedono alla lingua di farsi strumento di conoscenza. E se non ci sono certezze, se tutti siamo un po’ più fragili, a curarci sopraggiunge la fiducia nella capacità della poesia di unire i nostri sguardi: “Per fare comunità, per dare coraggio al bene.”

Consigli per ammalarsi poco

Resta imperfetto.
Non preoccuparti se ti opprimono. Peggio per loro.
Resta pronto a cambiare.
Fatti a pezzi, ma non troppo piccoli, non ti puoi riattaccare.
Tieni conto dei tuoi difetti, non di quelli degli altri.
Cerca di conoscere bene il luogo in cui ti trovi.
Abbaglia, sfavilla senza pensare al risultato.
Bada all’attimo e all’impressione.
Non trattenerti troppo, non farti il nido.
Fai molto sesso, specialmente quando non ti sembra il caso.
Non confidare troppo nella medicina: ci sono malattie che sono pericolose solo quando sai di averle.
Sappi che i poeti sono più forti dei politici e anche dei mafiosi, ma non lo sanno, non sanno che può vivere solo chi ha le zanne di un animale nella carne. Noi siamo quello che ci accade mentre veniamo morsi.
Sappi che si continuerà ancora per un poco con le solite manfrine ma nel complesso è finita, appartieni a una specie stanca, superata.
Puoi essere sicuro che si muore e su quello che accade prima cerca di rimanere incerto.
Conduci la tua esistenza al buio e per conto tuo.
Cerca le tue parole. Chi cerca le sue parole si ammala assai poco.

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