Sei qui: Home » Poesie » “Ode al giorno felice”, la poesia di Pablo Neruda che invita a godere del presente

“Ode al giorno felice”, la poesia di Pablo Neruda che invita a godere del presente

Ode al giorno felice non è soltanto una delle poesie più belle che siano mai state scritte da Pablo Neruda. E' un inno alla vita, a quegli istanti di pura felicità, che si imprimono dentro di noi

Ode al giorno felice” di Pablo Neruda è una meravigliosa poesia che ci spinge a riflettere. È un inno all’amore, al legame con la persona che si ama, alla felicità come dice lo stesso titolo. Ma, soprattutto, è un invito a vivere, godere, apprezzare quei momenti, quegli attimi in cui l’amore o l’attrazione per qualcuno riescono a regalare emozioni e sentimenti intensi.

Sono questi attimi che per Pablo Neruda riescono a rendere il giorno felice. La vita non dimentichiamo può essere un istante. Saper godere del presente, di ciò che accade senza per forza pensare al dopo può essere la forza concreta della felicità.

I versi di Ode al giorno felice sono emozione allo stato puro. Provate a leggerli e apprezzerete le pulsioni che Pablo Neruda sa regalare, facendo vibrare le parole come fossero corde vocali e suoi che arrivano nel più profondo dell’anima.

“Ode al giorno felice” all’insegna del carpe diem

In Ode al giorno felice tutta questa felicità non avrebbe valore se non ci fosse al suo fianco una persona in grado di conquistarlo, totalmente. Nel momento in cui quella persona non ci sarà più potrebbe esplodere la tristezza. Ma, oggi non è importante, carpe diem verrebbe da dire, è meglio godere di quest’attimo di immensa felicità e positività senza chiedere nulla in cambio, senza pensare al futuro, a ciò che sarà dopo.

“Dopotutto domani è un altro giorno” direbbe Rossella O’Hara, o meglio la scrittrice di Via col Vento, l’americana Margaret Mitchell. Che senso ha perdersi il piacere di vivere un momento davvero felice senza dover pensare a cosa sarà dopo.

Non è importante il domani. È importante quest’attimo intenso che non è detto possa durare anche tutta la vita. Se si ha la fortuna di provare emozioni così intense perché si deve aver il rimorso o la paura di viverle.

Certo dopo magari ci sarà la tristezza della separazione, della solitudine, della perdita. In questo senso assume più valore l’istante da vivere “senza se e senza ma”.

“Oggi lasciate che sia felice” sottolinea Pablo Neruda

“Si vive una volta sola. Ma se lo fai bene, una volta è abbastanza.” 

Non vogliamo commentare la forza filosofica, spirituale, religiosa della su citata frase dell’attrice americana Mae West. Ma, nella sua semplicità riesce ad esprimere tutto il senso della poesia di Neruda.

Oggi lasciate che sia felice

Perché pensare a dopo. È vero che molte volte non ci si accontenta, si cerca il partner dei sogni e si rischia di non lasciarsi andare alle emozioni.

Molte volte fa paura mettersi alla prova o tentare di capire se ciò che si incontra può essere il vero amore. Si è molto esigenti, la persona che ci sta accanto deve essere modellata, deve essere fatta su misura.

Purtroppo, la perfezione non esiste, bisogna avere la forza di capire che i rapporti vanno costruiti nel tempo e che bisogna saper fare tanti sacrifici per poter condividere la propria vita con gli altri.

Certo, serve feeling, c’è bisogno di quel magnetismo in grado di saper accendere il cuore, l’anima, perfino il cervello.

Ma, quell’energia è frutto di un momento, di attimi più o meno lunghi che meritano di essere vissuti e goduti, qualsiasi cosa accadrà dopo.

La vita è un dono e merita di essere vissuta con felicità

La vita è un dono. Vivere è il regalo più grande, in assoluto. E’ normale la vita non è sempre armonia.

Molte persone nel Mondo vivono la tragedia: la malattia, la povertà, la violenza, la guerra, la carestia.

Per questi il giorno che inizia non è così felice. Proprio per questo chi ha la fortuna di non vivere questi disagi, apprezzare e godere dei meravigliosi attimi che la vita ci riesce a donare è un atto dovuto.

Chi è Pablo Neruda

Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto, meglio noto con lo pseudonimo Pablo Neruda, nasce in Cile nel 1904 da un’umile famiglia, che cerca di garantirgli una vita serena e felice nonostante le difficoltà economiche. Pablo va a scuola e si iscrive persino all’università ma, alla fine, non riesce a portare a termine gli studi, così decide di arruolarsi nel corpo diplomatico cileno.

Così, il giovane viaggia molto, poiché presta servizio in diversi paesi negli Stati Uniti, in Europa e in Asia. Appassionato di lettere e scrittura, Pablo in Spagna fa la conoscenza di García Lorca e di Alberti, che diventano quasi una fonte di ispirazione per l’uomo, che si avvicina alla poesia modernista.

Allo scoppio della guerra civile, Neruda prende una netta posizione contro Franco, e si colloca sempre di più fra quegli intellettuali impegnati che guardano con favore al socialismo.

Perciò, rientrato in Cile, aderisce al Partito Comunista Cileno e si impegna politicamente. Sono questi gli anni in cui Neruda, infatti, viene eletto senatore. Quando la situazione politica cambia in Cile, e gli esponenti del Partito Comunista vengono esiliati, Pablo Neruda è costretto a lasciare nuovamente il suo paese per poi rientrarvi, grazie ad un’amnistia, nel 1952.

Nel frattempo, la sua produzione poetica diventa sempre più amata e celebrata, tanto che nel 1971 viene insignito del Nobel per la Letteratura. Pablo Neruda, che viene riabilitato politicamente con l’elezione del presidente Allende, muore in Cile nel 1973.

Ode al giorno felice di Pablo Neruda

Questa volta lasciate che
sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che
sono felice
fino all’ultimo profondo angolino
del cuore, camminando,
dormendo o scrivendo.
Che posso farci,
sono felice.
Sono più sterminato
dell’erba
nelle praterie,
sento la pelle come un albero raggrinzito,
e l’acqua sotto,
gli uccelli in cima,
il mare come un anello
intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.

Tu al mio fianco sulla sabbia
sei sabbia,
tu canti e sei canto.
Il mondo
è oggi la mia anima,
canto e sabbia,
il mondo
oggi è la tua bocca,
lasciatemi
sulla tua bocca e sulla sabbia
essere felice,
essere felice perché sì, perché respiro
e perché respiri,
essere felice perché tocco
il tuo ginocchio
ed è come se toccassi
la pelle azzurra del cielo
e la sua freschezza.

Oggi lasciatemi
da solo
che sia felice,
con o senza tutti,
essere felice
con l’erba
e la sabbia,
essere felice
con l’aria e la terra,
essere felice,
con te, con la tua bocca,
essere felice.

Oda al día feliz di Pablo Neruda

Esta vez dejadme
ser feliz,
nada ha pasado a nadie,
no estoy en parte alguna,
sucede solamente
que soy feliz
por los cuatro costados
del corazón, andando,
durmiendo o escribiendo.
Qué voy a hacerle, soy
feliz.
Soy más innumerable
que el pasto
en las praderas,
siento la piel como un árbol rugoso
y el agua abajo,
los pájaros arriba,
el mar como un anillo
en mi cintura,
hecha de pan y piedra la tierra
el aire canta como una guitarra.

Tú a mi lado en la arena
eres arena,
tú cantas y eres canto,
el mundo
es hoy mi alma,
canto y arena,
el mundo
es hoy tu boca,
dejadme
en tu boca y en la arena
ser feliz,
ser feliz porque si, porque respiro
y porque tú respiras,
ser feliz porque toco
tu rodilla
y es como si tocara
la piel azul del cielo
y su frescura.

Hoy dejadme
a mí solo
ser feliz,
con todos o sin todos,
ser feliz
con el pasto
y la arena,
ser feliz
con el aire y la tierra,
ser feliz,
contigo, con tu boca,
ser feliz.

© Riproduzione Riservata