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“Bambina mia”, la poesia di Mariangela Gualtieri che dona speranza

Scopri la bellezza di "Bambina mia", la preghiera di una madre che, rivolgendosi alla figlia, le chiede di credere in un mondo migliore grazie all'amore

Bambina mia di Mariangela Gualtieri è la poesia che vogliamo dedicare a tutte le figlie, in generale ai figli, costretti a vivere in un mondo che penso non ci siano dubbi appare sempre più buio.  

C’è troppa violenza, odio, rabbia. Anche ciò che dovrebbe essere amore si trasforma in sopraffazione, disperazione, offesa, morte.

I fatti di cronaca che stiamo vivendo ci rendono evidente quanto i versi di Mariangela Gualtieri siano azzeccati. Anche quando le nostre bambine vengono violentate, offese, ferite, uccise.

Emerge costantemente un panorama desolante, che deve in ogni caso spingere a  virare verso un orizzonte migliore, più bello, positivo. 

Bisogna spostare lo sguardo. Non c’è alternativa. Le cose devono mutare. Non si può più accettare che la vita sia resa impossibile dalla malvagità.

Mariangela Gualtieri con Bambina mia invita la sua piccola a credere nella speranza. Questa è l’unica via possibile, non ci sono alternative possibili.

Non bisogna in nessun modo lasciarsi condizionare. 

Non credere a chi tinge tutto di buio pesto e
di sangue. Lo fa perché è facile farlo.

Si può, si deve fare in modo che la luce possa splendere viva e forte. Anche quando purtroppo appare di fronte a noi il buio pesto.

Bisogna credere che l’amore vero, lucido, comprensivo sia l’unica strada per poter vivere un’esistenza più sana e serena.

Bambina mia di Mariangela Gualtieri

Bambina mia,
Per te avrei dato tutti i giardini
del mio regno, se fossi stata regina,
fino all’ultima rosa, fino all’ultima piuma.
Tutto il regno per te.

E invece ti lascio baracche e spine,
polveri pesanti su tutto lo scenario
battiti molto forti
palpebre cucite tutto intorno.
Ira nelle periferie della specie.
E al centro,
ira.

Ma tu non credere a chi dipinge l’umano
come una bestia zoppa e questo mondo
come una palla alla fine.
Non credere a chi tinge tutto di buio pesto e
di sangue. Lo fa perché è facile farlo.
Noi siamo solo confusi, credi.
Ma sentiamo. Sentiamo ancora.

Sentiamo ancora. Siamo ancora capaci
di amare qualcosa.
Ancora proviamo pietà.
Tocca a te, ora,
a te tocca la lavatura di queste croste
delle cortecce vive.
C’è splendore
in ogni cosa. Io l’ho visto.
Io ora lo vedo di più.

C’è splendore. Non avere paura.
Ciao faccia bella,
gioia più grande.
L’amore è il tuo destino.
Sempre. Nient’altro.
Nient’altro. Nient’altro.

 

Una poesia che dona ai figli la speranza

Con questa poesia Mariangela Gualtieri si conferma una delle voci più interessanti della poesia contemporanea.

Bambina mia è tratta dalla silloge Quando non morivo, pubblicata da Einaudi nella “Bianca” (la celebre collana di poesia).

È una lirica delicata, che l’autrice rivolge a un “tu” appena accennato, ma caratterizzato da una grande forza poetica.

L’io poetico si fa portavoce degli adulti che guardano con desolazione al mondo che hanno consegnato ai loro figli.

Ma allo stesso tempo, chi parla vuole trasmettere alla “sua bambina” un messaggio di speranza, un invito a lottare per rendere il mondo un posto migliore.

Un’esortazione decisa a non avere paura, che Mariangela Gualtieri affida ai versi conclusivi di questa meravigliosa poesia.

Bambina mia  esprime il rapporto positivo e ottimistico fra Mariangela Gualtieri e una bambina alla quale lei confida tutta la sua speranza e il suo ottimismo verso il presente e il futuro.

Bisogna saper cogliere lo splendore, tralasciando “le baracche e le spine”, che fanno percepire e vedere il mondo “come una palla alla fine”.

Mariangela Gualtieri conclude e auspica che la sua bambina, che ha una faccia bella e gioiosa, abbia come suo destino l’amore.

“L’amore. Sempre. Nient’altro. Nient’altro. Nient’altro.” 

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