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“Aprile” la poesia di Anna Frank sulla speranza

In occasione della Giornata della Memoria celebriamo "Aprile" di Anna Frank sono uno stimolo a guardare alla felicità e alla gioia anche nei momenti più bui della vita.

Aprile di Anna Frank è una poesia che ci spinge a trovare la speranza anche nei momenti più bui della nostra vita. Anna Frank è un angelo che ha saputo donare amore all’Umanità, che ha saputo rispondere alla barbarie con la delicatezza e il rispetto per la vita.

Anna Frank è stata testimone della Shoah. La sua grandezza sta nel fatto che con il suo Diario è riuscita a lasciare una traccia indelebile per le future generazioni di cosa significa la persecuzione, di come si vive la fuga, la paura, la sottomissione, la discriminazione. Dovremmo farne tutti tesoro.

 Aprile fu scritta nel 1943 in un momento in cui le tenebre imperversavano in ogni parte del Pianeta. La quattordicenne Annalies Marie Frank medito questi versi mentre era rinchiusa nel suo nascondiglio. Quella piccola soffitta era l’unico rifugio contro la deportazione, contro lo sterminio. 

È in quei pochi metri quadri ha saputo celebrare un inno alla speranza. Ha saputo condividere un immenso pensiero che tutti dovremmo scolpire nella nostra mente e nel nostro cuore. 

Aprile di Anna Frank

Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.

Non le case o i tetti, ma il cielo.

Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere felice.

Un messaggio di speranza per tutti coloro che soffrono

Aprile di Anna Frank andrebbe fatta leggere a tutti, bambini, ragazzi, adulti. Il messaggio chiaro ed evidente è che anche nei momenti più bui si deve trovare la forza di saper guardare il cielo e trovare speranza e felicità.

Lo dice bene  già dall’inizio della poesia. Bisogna avere la forza di provarci. 

Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.

I versi sono un inno alla forza di volontà. Quando il l’infelicità, la tristezza, la paura, la sofferenza prendono il sopravvento bisogna avere la forza di provare a guardare oltre, ad apprezzare quelle piccole sfumature che la vita riesce a donare.

Bisogna guardare fuori dalla soffitta e allungare lo sguardo fino al cielo. Non serve a niente chiudersi nelle emozioni negative legate al momento difficile. Anna viveva con la sua famiglia in quel nascondiglio segreto situato al numero 263 della via Prinsengracht di Amsterdam. La sua clandestinità durava da oltre un anno. 

E in quel giorno di primavera inoltrata, il cielo azzurro che riesce a scorgere dalla soffitta di meno di 50 metri quadri, le sprigiona un sentimento di gioia di felicità.

Ecco perché sono stupendi i suoi versi. Ci spronano ad apprezzare, in ogni circostanza, ciò che esiste di positivo intorno a noi. La metafora della giovanissima Anna è sintetizzata in quello sguardo che va non rivolto a “le case o i tetti, ma il cielo.”

Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere felice.

Colpiscono queste parole, pronunciate da una quattordicenne in fuga dalla morte. Non serve a niente la paura, è soltanto un ostacolo alla sopravvivenza.

Bisogna saper reagire e trovare dentro la propria anima quell’amore necessario per ritrovare la felicità. 

La purezza enunciata da Anna Frank è la base per ogni amore vero, per quell’amore che diventa forza, energia vitale. Non si può godere della positività se non c’è amore nel nos tra cuore, nella nostra anima. 

Grazie all’amore per sé stessi si può superare ogni tipo di difficoltà. Di certo, non si possono fare i miracoli, ma almeno poter sopravvivere al male mostrando il sorriso e la gioia.

Una piccola donna ci ha donato un insegnamento enorme che tutti dovremmo far nostro.

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