Sei qui: Home » Poesie » “Alla vita” di Nazim Hikmet, una poesia per comprendere il valore di quello che abbiamo

“Alla vita” di Nazim Hikmet, una poesia per comprendere il valore di quello che abbiamo

Oggi rileggiamo una delle poesie più belle che ci abbia lasciato il poeta turco Nazim Hikmet: un meraviglioso inno alla vita.

Nazim Hikmet è il più importante poeta turco del Novecento, ricordato principalmente per il suo capolavoro, la raccolta “Poesie d’amore“, che testimonia il suo grande impegno sociale e il suo profondo sentimento poetico. Le sue poesie sono amate in tutto il mondo per arrivare dritte al cuore, grazie al linguaggio semplice delle “piccole cose”. Questa sera vi proponiamo una delle sue poesie più celebri: “Alla vita”.

“Alla vita” di Nazim Hikmet

La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell’aldilà.
Non avrai altro da fare che vivere.

La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro il muro, ad esempio, le mani legate
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli altri uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla è più bello, più povero della vita.

Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte,
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.

Poesie d’amore di Nazim Hikmet

Partecipe in eguale misura dell’estrema dolcezza orientale e di una certa crudezza di ritmi di tipo occidentale, in queste “Poesie d’amore” Hikmet mostra le due facce della sua natura, lirica ed epica, saldate in un risultato unico. Versi immortali, che riassumono nell’elemento erotico i diversi aspetti dell’attività e dell’esperienza dell’autore, poeta d’amore perché prima di tutto poeta di battaglie e di idee.

Nazim Hikmet

Nato a Salonicco nel 1901 e morto a Mosca il 3 giugno 1963, Nazim Hikmet è una delle più importanti figure della letteratura turca del Novecento e uno dei primi poeti turchi ad usare i versi liberi. La sua vita è costellata di eventi e caratterizzata dall’amore per la cultura in tutte le sue forme. Quando è ancora giovane, studia nell’Accademia della Marina militare, che deve però presto lasciare per ragioni di salute. Durante la guerra d’indipendenza lavora come insegnante a Bolu.

Studia poi sociologia presso l’università di Mosca e diventa membro del partito comunista turco. Nel 1938 per le sue attività antinaziste e antifranchiste e per essersi opposto alla dittatura di Kemal Ataturk viene condannato a scontare una pena in prigione, dove rimane per circa cinque anni, prima di essere amnistiato. Questo è soltanto il primo degli arresti che subisce Hikmet. Nel 1938, viene condannato a scontare oltre ventotto anni di carcere per le sue attività contro al regime.

Grazie all’intervento di una commissione internazionale della quale fanno parte, tra gli altri, Pablo Picasso, Paul Robeson e Jean-Paul Sartre, il poeta sovversivo sconta solo dodici anni e nel 1950 viene liberato. L’anno successivo, chiede asilo politico in Polonia, e qualche anno dopo diventa ufficialmente un cittadino polacco, fissando la sua dimore a Mosca, nell’Unione Sovietica, senza più fare ritorno in Turchia.

© Riproduzione Riservata