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World Photo Day, ecco le 13 foto che hanno cambiato il mondo

Il 19 agosto si festeggia il World Photo Day, la giornata mondiale dedicata alle foto. La data è stata scelta perché in quel giorno si celebra la nascita del dagherrotipo

MILANO – Il 19 agosto si festeggia il World Photo Day, la giornata mondiale dedicata alle foto. La data è stata scelta perché in quel giorno si celebra la nascita del dagherrotipo, il primo procedimento di sviluppo scoperto dai francesi Joseph Nicèphore Nièpce e Louis Daguerre nel 1837. ‘La fotografia è un’invenzione che ha cambiato radicalmente il modo in cui vediamo quello che ci circonda: possiamo visitare posti lontani senza muoverci, condividere e (ri)vivere emozioni e momenti importanti anche a distanza.’, spiega Korske Ara, il fotografo australiano che nel 2010 ha lanciato l’iniziativa e creato la pagina dedicata dove chiunque è libero di postare il suo contributo e arricchire questo archivio fatto di immagini e memoria. Una foto è in grado di descrivere più di 1000 parole, ma solo alcune riescono ad essere cosi intense da diventare icone. Per celebrare la fotografia, vi riproponiamo la gallery delle 13 fotografie che hanno cambiato il mondo, pubblicata dal sito Neatorama.

 

OMAHA BEACH , NORMANDIA, FRANCIA di Roberto Capa (1944) – Robert Capa era solito usare questa frase: “ Se le tue foto non sono buone abbastanza, è perché non sei abbastanza vicino”. Detto, fatto. Le sue foto più memorabili sono state scattate la mattina del D-Day, il 6 giugno del 1944, quando sbarcò a fianco della prima ondata di soldati sulla spiaggia Omaha. Delle quattro pellicole riprese quel giorno, l’impaziente assistente di laboratorio di Capa nello svilupparle le rovinò quasi tutte, salvando solo 11 pose. Ma fu proprio questo inconveniente a caratterizzarle per il loro look surreale e a renderle così note.

 

MIGRANT MOTHER di Dorothea Lange (1936) – Per molti, Florence Owens Thompson è diventata il volto della Grande Depressione, grazie alla leggendaria fotografa Dorothea Lange. La Lange scattò l’immagine durante una visita ad un campo di raccolta di ortaggi in California nel Febbraio 1936, e riuscì a rendere al meglio la resistenza di un’orgogliosa donna simbolo di una nazione che si trovava nel bel mezzo di una crisi mai vista prima.

 

FEDERAL DEAD ON THE FIELD OF BATTLE OF FIRST DAY, GETTYSBURG, PENNSYLVANIA di Matthew Brady (1863) – Nonostante sia stato uno dei primi reporter di guerra al mondo, Mathew Brady non cominciò la sua carriera nel bel mezzo dell’azione, come si potrebbe pensare. Distinto e rispettato gentiluomo, Brady era conosciuto per i suoi ritratti di persone famose come Abraham Lincoln e Robert E. Lee. In altre parole, si trattava di un grande fotografo in mezzo alle trincee.

 

MURDER OF A VIETCONG BY SAIGON POLICE CHIEF di Eddie Adams (1968) – ‘I fotografi rimangono la più potente arma esistente al mondo,’ scrisse una volta il reporter di Associated Press, Eddie Adams. Una frase fatta per lui, perché la sua foto del 1968 che ritraeva un ufficiale nell’atto di sparare in testa ad un prigioniero di punto in bianco, non solo gli fece vincere un Premio Pulitzer nel 1969, ma cambiò radicalmente gli atteggiamenti degli americani nei confronti della guerra in Vietnam.

 

V-J DAY, TIMES SQUARE a.k.a. THE KISS di Alfred Eisenstaedt (1945) – Il 14 Agosto 1945, la notizia della resa del Giappone venne annunciata negli Stati Uniti, segnando così la fine della Seconda Guerra Mondiale. Le strade si riempirono di gente e di celebrazioni, ma probabilmente nessuno era più sollevato delle persone in uniforme appena tornate dal fronte europeo. Quest’immagine rimane il simbolo dell’esuberanza americana alla fine di una estenuante lotta e numerose sofferenze .

 

HINDENBURG di Murray Becker (1937) – Dimenticatevi il Titanic, la Lusitania, e lo spiacevole incidente di Cernobyl. Grazie al potere delle immagini, l’esplosione dell’Hindenburg  il 6 Maggio 1937, reclama lo spiacevole onore di essere il disastro per eccellenza del 20esimo secolo.

 

THE TETONS, SNAKE RIVER di Ansel Adams (1942) – Alcuni ritengono di poter dividere la fotografia in due periodi: prima di Adams e Dopo Adams.  La fotografia non era considerata una vera forma d’arte. I fotografi cercavano di rendere le loro fotografie più artistiche sottoponendo i propri soggetti ad ogni sorta di manipolazione estrema; poi arrivò Ansel Adams che predicando il valore della fotografia “pura”, fu di aiuto per tutti gli appassionati fotografi del mondo poiché fece loro superare il complesso di inferiorità che era proprio dei fotografi di quel tempo. La passione di Adams per i paesaggi non era limitata a ciò che egli vedeva attraverso le sue lenti. Nel 1936 egli portò le sue foto a Washington e fece in modo che il King Canyon in California venisse preservato e salvato. Ebbe successo nel suo intento e il King Canyon venne dichiarato parco nazionale.

 

THE CORPSE OF CHE GUEVARA di Freddy Alborta (1967) – Delinquente sociopatico? Luminario socialista? Oppure come l’esistenzialista Jean-Paul Sartre lo definiva, ‘il più completo essere umano della nostra era’? Qualsiasi cosa crediate, non è in discussione il fatto che Ernesto ‘Che’ Guevara sia diventato il santo patrono dei rivoluzionari. Indubbiamente, è un mitico uomo – una fama che persiste ancora oggi per come egli visse, piuttosto che per come egli morì.

 

EINSTEIN WITH HIS TONGUE OUT di Arthur Sasse (1951) – Potete apprezzare o meno questo memorabile ritratto, ma è giusto chiedersi: ‘E’ veramente riuscito a cambiare la storia?’. Mentre Einstein ha certamente cambiato la storia con i suoi contributi alla fisica nucleare ed alla meccanica quantistica, questa foto ha cambiato il modo in cui la storia considerava Einstein. Rendendo più ‘umano’ un uomo conosciuto per la sua intelligenza e la sua furbizia, questa fotografia è la ragione per cui il nome di Einstein è diventato sinonimo non solo di ‘genio’, ma anche di ‘genio fuori dal comune’.

 

DALI ATOMICUS di Philippe Halsman (1948) – Philippe Halsman è molto probabilmente l’unico fotografo ad aver fatto carriera scattando fotografie di persone mentre saltano. Egli sostiene che l’atto del saltare rivela la vera natura dei suoi soggetti, e come non essere d’accordo  guardando lo scatto del suo più famoso salto, ‘Dalí Atomicus’.

 

LOCH NESS MONSTER a.k.a. THE SURGEON’S PHOTO di Ian Wetherell (1934) – Sebbene strani avvistamenti sul mostro di Loch Ness risalgono, è stato solo dopo lo scatto della fotografia di Wetherell che la febbre di Nessie prese piede.  Questa foto venne scattata nell’Aprile del 1934, e grazie a questa data il turismo locale raggiunse livelli inimmaginabili, arrivando a conseguire introiti per milioni di dollari ogni anno. La ricerca di Nessie ebbe però fine nel 1994, quando in un documentario venne svelato che la foto era stata falsificata.

 

GANDHI AT HIS SPINNING WHEEL di Margaret Bourke-White (1946) – La fotografia che ritrae una delle figure più influenti del 20th secolo, il Mahatma Gandi, rischiò non essere scattata, poichè 2 anni più tardi egli fu assassinato. Lo scatto è di Margaret Bourke-White e il suo ritratto divenne la rappresentazione più duratura di Gandhi.

 

LE VIOLIN D’INGRES di Man Ray (1924) – Uno dei più originali fotografi al mondo, Ray era uno sperimentatore instancabile. Infatti, il suo lavoro era cosi innovativo che non dava tanta importanza alla posizione della camera, e creava le sue surreali ‘Rayografie’ interamente nella stanza oscura. “Le Violin D’Ingres” è probabilmente la sua fotografia più conosciuta, e come molte opere del movimento Dada, è un gioco di parole visivo. Il lavoro di Ray  è visionario ridicolizzando un concetto ormai obsoleto – l’immagine fotografica come interpretazione letterale della realtà – le sue immagini prefigurato la nostra rivoluzione digitale.

 

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