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Volontari per la lettura, quando leggere diventa una missione

A Torino il Circolo dei Lettori ha dato vita nel 2010 al gruppo “Volontari per la lettura”. Il Loro obiettivo? Portare libri e parole nei reparti degli ospedali cittadini e non solo

TORINO – C’è un gruppo di volontari, a Torino, che ogni settimana legge ad alta voce per malati e anziani. Tutto l’anno, agosto escluso, potete trovarli nei reparti di tre ospedali cittadini e in un centro per anziani con il loro carrello dei libri in prestito e tanta voglia di portare gioia a chi soffre.

IL PROGETTO – I “Volontari per la lettura” nascono nel 2010, l’anno in cui Torino è Capitale dei giovani. Il progetto è a cura del Circolo dei lettori e delle Biblioteche civiche cittadine, con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della regione Piemonte. L’obiettivo è semplice: aiutare le persone che si trovano in ospedale, e non solo, attraverso la cultura e promuovere la lettura. Oggi i volontari operano nei reparti di tre ospedali, le Molinette, il Gradenigo e il Mauriziano. Sono inoltre presenti nel reparto di lungo degenza dell’Istituto di riposo per la vecchiaia e collaborano anche con la Fondazione Carlo Molo per i pazienti afasici. Ma i “Volontari per la Lettura” non si fermano solo al contesto ospedaliero: partecipano infatti a festival ed eventi cittadini, come il Salone del Libro, il Festival Minimum Fax di Ivrea, Collisioni di Barolo.

I VOLONTARI – Il progetto è nato per gli under35, ma nel corso degli anni si è aperto a persone di tutte le età. Tra i 60 volontari che oggi regalano un’ora del loro tempo agli altri e alla lettura si trovano storie diverse e particolari. Arianna Barbarossa ha 36 anni e la lettura è sempre stata la sua passione. “Dopo aver perso il lavoro mi sono resa conto di avere davvero tante ore libere da impiegare in una giornata – racconta Arianna -. Ho cercato su internet dei progetti di volontariato e un giorno mi sono imbattuta nei “Volontari per la Lettura”. Immaginavo ci fosse un’attività di questo genere, ma non credevo di trovare un circuito così ben organizzato e presente sul territorio cittadino. Non ho esitato un attimo: ho subito scritto una mail per saperne di più”.
Laura Di Bartolo, invece, è una studentessa di 22 anni. “Amo da sempre leggere, anche ad alta voce. Poter regalare gioia e sorrisi a chi non ha tante ragioni per stare allegro, facendo una cosa che mi piace molto, è stato il motivo che mi ha spinta a partecipare al progetto. Il contatto con le persone, inoltre, è fondamentale negli studi che sto facendo. Questa esperienza è una sorta di “palestra di vita” per me. Convivendo con la sofferenza, con la diffidenza e con la tristezza si impara a essere più umani e a uscire dal nostro guscio. Insomma, faccio del bene agli altri, ma al contempo aiuto me stessa”.

 

 

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