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Simonetta Agnello Hornby, “Vi racconto come è nato il mio primo libro”

L'autrice di origini siciliane ci racconta le novità della nuova edizione de "La Mennulara" ed il suo rapporto speciale con la sua terra

MILANO – Una visione durante l’attesa in aeroporto, come un film. E’ nato così “La Mennulara“, l’esordio letterario di Simonetta Agnello Hornby, autrice di origine siciliana naturalizzata britannica, che torna in libreria in una nuova versione, contenente nuovi capitoli non pubblicati nella prima edizione. L’abbiamo intervistata per raccontarci le novità della nuova edizione ed il suo rapporto speciale con la sua terra.

Cosa rappresenta per le “La Mennulara”?

Il mio primo libro è come il primo figlio. Nel caso specifico è stata una visione a sorpresa nella noia dell’attesa del volo British Airways Roma Londra del 2 settembre 2000. Non avevo nulla da leggere, e mi spuntò come un film con tanto di titolo “La Mennulara”. Essa rappresenta una meravigliosa sorpresa, l’inizio della mia carriera di scrittrice.

Di cosa si arricchisce questa nuova versione del libro?

Si arricchisce dei capitoli mancanti sul soggetto: scene di sesso. Io ho scritto il romanzo ispirandomi ovviamente alla visione cinematografica, per soggetti: scene di pasti, scene presso la portineria di Palazzo Ceffalia, conversazioni con padre Arena, musica, come faccio nel mio mestiere di avvocato. Alla fine, cucio tutti questi elementi nel testo, e così evito ripetizioni.
Durante l’anno di scrittura cambia computer, passando da microsoft ad apple. Il tecnico che trasportò le varie cartelle se ne perse una. Anziché riscriverla la abolii, erano scene forti e pensai che fosse un segno del destino: non sarebbero piaciute a mia madre, la mia prima lettrice.
Poi nel 2003 l’editrice francese Liana Levi mi fece notare che la seconda pare del libro era troppo striminzita e le spiegai che mancavano quelle scene. Ne parlai quindi con il mio editore Feltrinelli e mi fu detto che il libro era già tradotto in diverse lingue e non avremmo potuto modificare. Dopo qualche anno avrei però potuto aggiungerle, e cosi ho fatto adesso.

Oltre la scrittura, quali sono le tue passioni?

La scrittura non è una passione, è un bel lavoro, come lo era il Diritto. Vorrei tanto imparare a disegnare e dipingere, questi sono l miei più grandi desideri. Spero di farlo ma al momento non ho tempo di seguire un corso di design. Massimo Fenati mi ha dato 4 lezioni bellissime, ma mi manca il tempo per dedicarmi bene al disegno.

I tuoi libri sono spesso un omaggio alla Sicilia, alla sua terra ed alle sue eccellenze culinarie. cosa rende secondo te unica questa terra?

Il fatto che ci sono nata e cresciuta rende per me la Sicilia unica; il proprio paese di nascita è sempre unico, nel bene e nel male. In particolare, la Sicilia è una bellissima isola dominata negli anni da tanti popoli che ne hanno approfittato ma hanno anche lasciato le loro tracce nell’arte e nella architettura.

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