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Scuola, docenti e studenti scioperano oggi contro la riforma Renzi

In piazza tutti insieme, docenti e studenti, per manifestare contro la 'Buona scuola'. Oggi 5 maggio il popolo della scuola scende in piazza contro la riforma di Renzi. Governo e maggioranza...

MILANO – In piazza tutti insieme, docenti e studenti, per manifestare contro la ‘Buona scuola’. Oggi 5 maggio il popolo della scuola scende in piazza contro la riforma di Renzi. Governo e maggioranza, se da una parte ribadiscono la bontà del disegno di legge e l’intenzione di andare avanti, dall’altra non rinunciano a lasciare una porta aperta al dialogo, viste anche le modifiche apportate al ddl in Commissione alla Camera.

 

LE PRESE DI POSIZIONE – E un appello al governo perché ascolti il mondo della scuola viene anche dalla minoranza del Pd. Con una lettera pubblicata sull’Huffington Post firmata Fassina-Civati-D’Attore si chiede inoltre di stralciare la parte relativa alle assunzioni facendo un decreto legge sui precari. Che la situazione sia complessa lo si era visto a Bologna, dove il premier Matteo Renzi ha reagito con fermezza dal palco ai fischi e alle contestazioni, salvo poi discutere a quattr’occhi, nel merito del ddl, proprio con alcuni dei precari che lo avevano contestato.

 

L’UNIVERSITA’ – Oggi incroceranno le braccia anche i docenti universitari del Cipur (Coordinamento intersedi professori universitari di ruolo). “Lo sciopero del 5 maggio – spiega il Cipur – sarà l’occasione per ribadire la nostra netta contrarietà alla contrattualizzazione della docenza universitaria, alla deriva privatistica dell’università statale, all’abilitazione scientifica nazionale condotta con forme burocratizzate, costose ed inefficienti e alla burocratizzazione sempre più complessa ed esasperante della gestione delle attività universitarie”.

  

POSIZIONI DISTANTI, MA SI TRATTA – Il Ministro Giannini comunque lascia spiragli aperti alla trattativa con insegnati e studenti. ‘E’ bene che si entri nel merito, che si valuti il contenuto di questa riforma’ sulla quale si possono fare ‘miglioramenti’. Come quello apportato ieri sera in Commissione cultura alla Camera, a firma Pd, nel quale si mitiga il potere dei presidi, uno dei punti più contestati del ddl. La Camera dovrebbe licenziare entro il 19 maggio il testo della ‘Buona Scuola’, che poi passerà all’esame del Senato. Il presidente della Commissione Istruzione di Palazzo Madama, il dem Andrea Marcucci, chiederà a Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo di essere auditi sulla riforma. ‘Vediamo se questa volta Cgil, Cisl ed Uil hanno realmente intenzione di fare proposte realiste e concrete’ ha aggiunto il senatore del Pd. Spiegando poi, però, di aver preso questa decisione da tempo e ‘senza aver sentito nessuno del governo. Mi sembrava semplicemente una cosa giusta da fare e l’ho proposta’. Al momento comunque le posizioni restano molto distanti, con i sindacati che annunciano migliaia di manifestanti ai cortei di domani e prevedono adesioni massicce allo sciopero.

 

 

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