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Il profumo della carta, perché i lettori amano annusare i libri

Ce lo spiega Desy Icardi, autrice che a questo particolare "vezzo" dei booklover ha dedicato il romanzo "L'annusatrice di libri"

MILANO – L’odore dei libri, per alcuni lettori, anticipa il piacere che proveranno nella lettura, proprio come il profumo del cibo ne anticipa il gusto. E’ questo il parere di Desy Icardi, autrice che a questo particolare “vezzo” dei booklover, a cui la scienza aveva già dato una risposta, ha dedicato il romanzo “L’annusatrice di libri“. L’autrice ci racconta il suo libro e analizza con noi il piacere che il profumo della carta provoca negli amanti della lettura.

In cosa consiste il dono della protagonista del libro, Adelina, di poter leggere con l’olfatto?

Adelina è una quattordicenne di campagna, timida e riservata, che i genitori mandano in città per farla studiare in una scuola “da signorine bene”.

La ragazza vive a pensione da sua zia Amalia, una donna ruvida e distaccata che vede in lei e nell’appannaggio mensile che riceve dai suoi genitori, soltanto un’opportunità per arrotondare. Conoscendo la sua storia, nessun insegnante sarebbe sorpreso dal vertiginoso calo del suo rendimento scolastico, che tuttavia non dipende né dall’allontanamento famigliare, né dalla convivenza con la taccagna e fredda zia.

I voti di Adelina precipitano per il semplice, quanto inspiegabile, motivo di aver perso la capacità di leggere, mancanza alla quale supplirà, scoprendo di poterlo fare con l’olfatto.

A contatto con un libro Adelina percepisce aromi che proiettano nella sua mente storie e immagini; il suo olfatto è in grado di interpretare persino testi in lingue straniere e inespugnabili codici criptati. Odorando i libri Adelina non ne assorbe soltanto le storie, ma fiuta le tracce mnemoniche dei lettori che l’hanno preceduta, le loro sensazioni ed emozioni.

Nonostante la ragazza cerchi di tenere nascoste le sue straordinarie facoltà, qualcuno riuscirà a scoprirle e tenterà di avvalersene per farle decodificare l’inespugnabile manoscritto Voynich, dietro al quale si cela un grande segreto, nonché un grave pericolo per la giovane annusatrice di libri.

Quali classici della letteratura sono citati e ti hanno ispirato per l’opera?

Nessun classico mi ha ispirato in maniera diretta la storia de L’annusatrice di libri, anche se probabilmente ognuna delle storie che ho letto mi ha indirettamente offerto degli spunti: siamo quello che leggiamo, e non soltanto quello che mangiamo, come si sente spesso ripetere.

La scelta dei classici che Adelina incontra nel suo percorso non è casuale: Le notti bianche, Jane Eyre, La signora delle Camelie,  sono i romanzi che ho letto e amato, quando avevo pressappoco l’età di Adelina.

Che valore hanno i libri? Qual è la loro importanza?

Ho affidato a Camelia Vergnano, uno dei personaggi minori del mio romanzo, il compito di esprimere ciò che penso in merito ai libri e al loro valore.

La signora Vergnano cerca di svelare i misteri dell’animo umano alla figlia Luisella, leggendole ad alta voce i classici della letteratura.

“La donna le aveva letto i romanzi di Francis Scott Fitzgerald per insegnarle che in amore non sempre tutto va come dovrebbe, ma dopo era passata a Jane Austen per farle capire che è comunque legittimo sperare nel lieto fine.”

La lettura consente di sperimentare sentimenti, emozioni e situazioni, guardandole da un punto d’osservazione privilegiato e protetto, in questa straordinaria opportunità, sta il suo immenso valore:

“Questo è il bello dei romanzi: ti mostrano le conseguenze degli errori umani, sollevandoti dalla fatica di doverli sperimentare tu stessa”

Annusare i libri è un’abitudine molto cara per i lettori. A tuo parere perché il profumo della carta affascina così tanto chi legge?

Quando stiamo per metterci a tavola, il profumo del cibo ci fa pregustare le delizie che stiamo per assaporare. L’atto del mangiare è generalmente collegato al senso del gusto, ma provate a immaginare come sarebbe strano, triste e innaturale, gustare uno dei vostri piatti preferiti, privo del suo profumo caratteristico.

L’odore dei libri, per alcuni lettori, anticipa il piacere che proveranno nella lettura, proprio come il profumo del cibo ne anticipa il gusto.

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