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Morto Johan Cruyff, il poeta del gol

Johan Cruyff, leggendario attaccante e allenatore olandese, è morto all’età di 68 anni. Ecco i libri da leggere per conoscere meglio il "Poeta del gol"

MILANO – Johan Cruyff, leggendario attaccante e allenatore olandese, è morto all’età di 68 anni. L’uomo del calcio totale si è arreso a un cancro ai polmoni che era stato diagnosticato lo scorso ottobre. Letteratura e calcio, spesso, vengono ritenute due realtà parallele, incapaci di incontrarsi. In casi come questi, di fronte ad un monumento del pallone, definito poeta del gol e diventato simbolo di una vera e propria filosofia e stile, quella del “Calcio Totale”, è possibile unire questi due territori all’apparenza lontani.

 

IL POETA DEL GOL – Nato ad Amsterdam il 25 aprile del 1947, Cruyff è stato emblema dell’impianto tattico e tecnico adottato dall’Ajax e dall’Olanda, che rivoluzionò il mondo del calcio tra la seconda metà degli anni 60 e la prima metà degli anni 70. E’ stato il primo calciatore a vincere tre palloni d’oro, nel 1971, nel 1973 e nel 1974. Tra nazionale e squadre di club (le più importanti in cui militò furono l’Ajax e il Barcellona) segnò 402 gol in 716 partite ufficiali. Il suo calcio era poesia pura, tanto da essere ribattezzato “Il Pelè bianco” dal più grande giornalista sportivo italiano, Gianni Brera.

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PROFETA – Profeta del calcio spettacolo, o anche “Profeta del gol” come veniva chiamato in un documentario realizzato da Sandro Ciotti nell’anno 1974, quello dell’argento ai Mondiali, Johan Cruyff è stato senza dubbio tra i più grandi al mondo, di tutti i tempi. Longilineo, magrissimo, con la falcata lunga, il piede magnetico e vellutato, lo scatto bruciante, la progressione irresistibile, il guizzo di un’anguilla e la tendenza a giocare in punta di piedi, quasi un ballerino. Anzi, un primo ballerino visto anche il carattere, dispotico e nervoso.

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LA MALATTIA – Dallo scorso ottobre, Johan Cruyff stava combattendo una difficile battaglia contro il cancro al polmoni. Il vizio del fumo che lo ha accompagnato fin da quando giocava lo aveva già portato ad un infarto ed alla saggia decisione di sostituire le sigarette con dei chupa-chupa. Quando si discute su chi sia stato il miglior giocatore di tutti i tempi, oppure del rapporto di forze tra i campioni dell’era classica e gli attuali dominatori come Messi e Cristiano Ronaldo, è inevitabile che a prevalere sia il gusto personale.

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LIBRI – Diverse le pubblicazioni uscite che hanno reso omaggio alla storia ed alla carriera di Johan Cruyff. “Mi piace il calcio ma non quello di oggi” è un libro autobiografico uscito nel 2002 nel quale l’ex calciatore olandese svela il suo modo di vedere lo sport più popolare del mondo: l’iniziazione delle nuove generazioni, la preparazione e l’allenamento dei giocatori, l’arte di imparare dalle proprie debolezze una virtù. “Johan Crujff” è invece l’opera scritta da Stefano Bedeschi, nel quale l’autore spiega come nacque questa simbiosi fra il fuoriclasse olandese ed il numero 14. “Lo spazio della libertà” di Fabrizio Tanzilli racconta l’idea rivoluzionaria partorita dalla squadra di cui Cruyff era il leader indiscusso, ovvero la Nazionale olandese dei primi anni Settanta,  una delle squadre più belle del mondo, la cosiddetta Arancia Meccanica.

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