MILANO – Gli scrittori,  nel corso della loro vita, hanno trasformato la loro parola in fonte di sostentamento e fonte di ispirazione per tutti coloro che la leggessero. Il loro pensiero si è più volte trasformato in un ideale che ha smosso migliaia di persone tanto da farli diventare veri e propri oracoli viventi. Quello che ci chiediamo oggi è quali siano state, messe per iscritto o pronunciate a voce, le ultime frasi dei grandi scrittori. Hanno detto qualcosa di importante o di estremamente banale?
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“Signore, aiuta la mia povera anima” (Edgar Allan Poe 1809-1849)
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“Più luce” (Johann Wolfgang von Goethe 1749-1842)
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“Buonanotte micetto” – Parlando con sua moglie prima di uccidersi. (Ernest Hemingway 1899-1961)
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“O se ne va questa carta da parati o me ne vado io!” (Oscar Wilde 1854-1900)
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“Morire è facile, recitare è difficile” (George Bernard Shaw 1856-1950)
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“Che cosa vi succede? Vi sembro strano?” (Robert Louis Stevenson 1850-1894)
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“Ma i contadini… come muoiono i contadini?” (Lev Tolstoj 1828-1910)
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“Qualcuno capisce?” (James Joyce 1882-1941)
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“Otto giorni di febbre! Avrei avuto il tempo di scrivere ancora un libro” (Honoré de Balzac 1799-1850)
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“Non voglio altro che morire” (Jane Austen 1775-1817)
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